06/05/2008   16:42 1109

Storia vecchia e peccati moderni


La notizia sarà sfuggita ai più, o almeno a quelli che non hanno una costante frequentazione della messa domenicale. A me è arrivata in modo inconsueto, dal televideo della Bbc, e non, come mi sarei aspettata, dai titoli di apertura dei nostri telegiornali. Pare che il Vaticano abbia aggiornato di recente la lista dei sette peccati mortali. Non è chiaro se l’iniziativa sia stata effettivamente ratificata dalle alte sfere: i nuovi peccati sono stati infatti elencati da un arcivescovo al termine di un seminario teso a incoraggiare la pratica della confessione. La lista dei peccati moderni include l’inquinamento ambientale, la manipolazione genetica, lo spaccio e l’uso di droghe, le sperimentazioni moralmente discutibili, la violazione dei diritti umani, la riduzione in povertà di altre persone e anche l’accumulo di eccessive ricchezze. Vuoi vedere che adesso la Chiesa diventa comunista e stabilisce che dietro a un grande patrimonio non può non esserci anche una buona dose di speculazione e di sfruttamento. Un tema pericoloso, soprattutto in campagna elettorale. E vuoi mettere il vaso di Pandora dei diritti umani, con la Chiesa che smette di guardare altrove e prende posizione sulle persecuzioni e sulle guerre di mezzo mondo. Era ora che si ridimensionasse il livello individuale del peccato per concentrarsi sui grandi crimini sociali. E’ paradossale considerare mali estremi la lussuria o la gola e non piuttosto l’avvelenamento del territorio. Ma lo strano silenzio mediatico mi fa sospettare che per adesso di questi nuovi peccati continuerà a occuparsi solo la legge secolare. La Chiesa in questo momento ha altre priorità, la condanna dell’ingordigia finanziaria può attendere. Magari se ne potrà riparlare dopo le elezioni, quando i giochi saranno fatti e i ricconi potranno cavarsela con un mea culpa e una bella donazione.

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