22/02/2008   19:59 710

Morti bianche: una ogni 7 ore


Sono cifre disastrose quelle che regalano all'Italia il primato degli incidenti sul lavoro, tra i paesi dell'Unione Europea. Nel solo 2007 sono stati 832.037, pari a un morto ogni sette ore, un tasso di vittime superiore a quello della Guerra del Golfo. Tra il 1995 e il 2004, in Europa, gli incidenti mortali sono scesi del 29,4%, in Italia sono calati solo del 25,4%; un risultato ben lontano dalla Germania che ha quasi dimezzato con il -45,9%, dalla Spagna e dal suo -33,6% e dall'Austria che ha riportato un trionfale -48,3%. Nel rapporto sulla tutela della vittime del lavoro presentata al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, l'Anmil, Associazione dei Mutilati e Invalidi sul Lavoro, chiede di investire una parte di quanto i lavoratori e le imprese pagano all'Inail (circa sei milioni di euro che si “perdono” nei bilanci dello Stato) per finanziare una forte azione di prevenzione. Per l’Anmil investendo il 50% di queste risorse gli infortuni sarebbero inferiori del 25%. L’ex ministro del Lavoro, Cesare Damiano, riteneva che parte degli introiti dell’Inail dovrebbero tornare agli infortunati: “L'Inail incassa risorse molto importanti, in quota dovrebbero tornare ai lavoratori infortunati, alle famiglie e a quelle imprese che certificano una diminuzione di incidenti. Ma occorrerebbe cambiare le leggi”. Il Presidente Napolitano, da sempre sensibile a questo problema, si augura che venga completato l'iter della legge sulla sicurezza sul lavoro, anche a Camere sciolte…
Alessandro Scipione

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