11/05/2008   17:30 1353

La febbre che viene dal mare


La globalizzazione porta cultura, innovazione e “misteriose malattie”: una di queste è la Febbre Mediterranea Familiare (Fmf). Da non confondere con l’Anemia Mediterranea, questa patologia è causata da un gene che si è modificato nel corso nei secoli grazie alle invasioni di Fenici, Etruschi, Saraceni, Turchi, Armeni e Greci. Non esistono dati epidemiologici, quel che è certo è che sono colpite tutte le popolazioni che si affacciano sul Mediterraneo. A soffrirne sono soprattutto i bambini e in Italia è diffusa, per lo più, nelle regioni meridionali. I sintomi sono gli stessi di tante altre malattie – febbre alta, dolori addominali e toracici, lesioni alla pelle e agli occhi - e per i medici di famiglia è difficile da riconoscere. Al V Congresso Internazionale delle Malattie Autoinfiammatorie di Roma, è emerso che occorrono dai 12 ai 18 anni per una diagnosi certa. Se non curata, questa malattia può portare gravi danni al fegato, ai reni, alla pelle e agli occhi. Oggi, grazie alla collaborazione tra genetisti e immunologi i tempi si sono ridotti, ma per i pazienti resta il calvario degli esami, dei ricoveri e dei consulti. Il Ministero della Salute non ha inserito la Fmf e le altre febbri periodiche nell’elenco delle Malattie Rare. Quindi chi ne soffre non può usufruire dell’esenzione totale dai ticket, degli accertamenti e delle informazioni necessarie sui Centri di riferimento che, almeno al Sud, dovrebbero essere presenti in ogni regione.

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