04/04/2008   12:1 1031

Del Kosovo e del Risiko


Il 17 febbraio 2008 il Kosovo, piccola provincia serba a maggioranza albanese, proclama la sua indipendenza. E’ subito crisi diplomatica. Serbia e Russia insorgono, Stati Uniti e Unione Europea esultano. Il mondo si divide per un fazzoletto di terra grande quanto l’Abruzzo. Ciò sta accadendo dietro casa nostra. In Kosovo si giocano numerose “partite”. Secondo i dati pubblicati dall’Ente per la Statistica della Serbia, l’Italia è il secondo partner commerciale della Serbia, con un interscambio complessivo di 906 milioni di euro nei primi sei mesi del 2007. Il “sì” di D’Alema all’indipendenza di Priština rischia di far saltare molti affari. Sono poi 16mila i soldati italiani schierati in Kosovo nella missione Nato Kfor che, dal 1999, tiene sotto controllo le minoranze serbe e la maggioranza albanese. La situazione rischia di degenerare. La dichiarazione d’indipendenza contrasta la risoluzione Onu n. 1244 che definisce il Kosovo “parte integrante della Federazione Jugoslava”, oggi Serbia. I Serbi, ovviamente, non ci stanno a perdere una parte rilevante del proprio territorio. La Russia di Putin non vuole lasciare correre: le sue province più bellicose prenderebbero il Kosovo come esempio. Gli Stati Uniti, nel frattempo, osservano compiaciuti. Il “Risiko” del mondo sta “giocando” con questa piccola terra, i suoi 2.400.700 abitanti e i nostri 16mila soldati.
Alessandro Scipione

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