14/05/2008   15:42 956

Un altro stupro da utilizzare


A ogni tornata elettorale, attendo la chiusura dei seggi e ascolto exit pool e proiezioni, fino agli esiti definitivi. Dal turno delle Amministrative a Roma, però, non ho aspettato niente. Disgustata dall'utilizzo dell'ennesimo stupro per raccattare qualche pugno di voti. Si dice sempre, da parte femminile, che la violenza sulle donne la esercitano prevalentemente dei maschi noti alle vittime, spesso, appartenenti alla sfera familiare; eppure, pare che i nostri politici non abbiano mai aperto un libro di sociologia, psicologia o un rapporto dell’Istat. Ora siamo arrivati alle ronde, allo spray urticante e al braccialetto. Quando è stata diffusa la notizia dello stupro a Roma di una ragazza africana nei pressi della Stazione La Storta, mia madre ci ha chiamato allarmata: ha due figlie su quattro a Roma, una a Napoli e l'ultima in procinto di partire per chissà dove. L'abbiamo rassicurata, di solito noi transitiamo per le grandi stazioni centrali. La sera andiamo in giro in compagnia e, quando arriviamo nella nostra stazione di periferia, ci organizziamo per andare a casa insieme. Se non c'è un mezzo pubblico per rientrare di notte, dividiamo le spese del taxi con le amiche. Questo è quanto. Ci ha fatto davvero rabbia, invece, che i politici abbiano posato come divi in campagna elettorale nei luoghi incriminati, di solito in periferia. Provassero a incrementare frequenza e qualità del trasporto pubblico, per esempio, piuttosto che vaneggiare rimedi medievali.

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