27/06/2008   10:51 1519

Mercificazione della bellezza


La nomina di Mara Carfagna a Ministro per le Pari Opportunità non mi sorprende affatto. E' espressione di un modo di concepire il femminile proprio della destra italiana, per come si presenta recentemente. Tra battute, allusioni, veline e barzellette, la donna di Berlusconi deve essere piacente, sexy, ma all'occorrenza impegnata in qualcosa. Deve lavorare, come ha tagliato corto la Carfagna davanti ai giornalisti che la incalzavano sul suo aspetto fisico. Anche se non si sa bene su cosa. Prendiamo le Pari Opportunità. Mi sfugge qualcosa di significativo che renda necessario questo Ministero. Si, i congedi parentali. No, le quote rosa. Né si, né no, la lotta contro la violenza sessuale. Ricordo le contestazioni alla neo-ministra in collo di pelliccia alla manifestazione contro la violenza sulle donne dello scorso 24 novembre. Con modi burrascosi le si imputava un passato, per niente lontano, fatto di calendari e conseguente mercificazione e omologazione del corpo femminile ai desideri maschili. Le si ricordava, inoltre, di aver definito le coppie omosessuali “costituzionalmente sterili”, suscitando rabbia e ilarità al tempo stesso. Perciò non è della sua bellezza che la si accusa. Ciò che davvero la ministra non capisce, e che, a mio avviso, la rende ancor più incompatibile con l'incarico che le è stato conferito, è l'aver fatto della bellezza un uso commerciale e triviale. Guardate le immagini del calendario pubblicato dal settimanale Max qualche anno fa, per credere.

^ torna in alto Stai leggendo un articolo di >