19/05/2008   11:23 993

La frustrazione degli sposati


Una mia amica, da me ritenuta navigata e controcorrente, ha abboccato al più trito dei cliché, quello della tresca tra il capo e la segretaria. In Italia pare che le relazioni extraconiugali nei luoghi di lavoro siano frequenti. Ma avere una storia, anche se clandestina, con il capo significa sentirsi un passo avanti. Così sostiene la diretta interessata. Hai voglia a dire che, nella relazione in questione, si ripropone quel vecchio squilibrio al quale pare che le donne non sappiano rinunciare. Il potere, maschile come sempre, si profila dinanzi alla sprovveduta di turno per sedurla con la capacità di persuasione data dall'esperienza, il prestigio fornito dal ruolo e il brivido servito sul piatto d'argento della segretezza. E' facile farsi abbindolare ed entrare a propria volta nel gioco. Se, oltre alla differenza di ruoli, vi è pure differenza d'età, la parte maschile avrà dalla sua anche la motivazione narcisistica. Per l'ego di un uomo maturo, infatti, poche cose sono gratificanti quanto una relazione con una giovane donna. Ciò che mi fa rabbia è l'atteggiamento femminile. Lungi da me il voler sostenere che non possa esserci sesso o amore tra capo e segretaria o simili. Non mi spiego, invece, come mai non sappiamo ancora distinguere tra questo e la tresca da frustrazione che affligge i maschi sposati e ultraquarantenni come un flagello. Del quale saremo noi a fare le spese quando si saranno stancati e avranno voglia di rimettersi in pantofole.

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