06/05/2008   12:16 1069

Un ponte generazionale? Vorrai dire...'cavalcone'!


Anche quest’anno si è rinnovato il tradizionale appuntamento di fine inverno con il “pomeriggio brancaleonico” che prevede la proiezione a casa mia dei due film di Monicelli, seguita dalla cena. Ospite fisso è un collega, cui mi lega una quasi decennale amicizia, corroborata dalle molte conoscenze professionali che mi ha trasmesso, credo per sdebitarsi di averlo iniziato alla “fede brancaleonica”. Ci divertiamo un mondo a parlare per citazioni dei due film, gettando nello sconcerto chi ci circonda, anche se i colleghi più assidui stanno imparando a decifrare il nostro linguaggio. Se un lavoro è incompleto: “Ammanca uno pezzo”. Se mi sottopongono un problema: “Che io vi ponzi”. Se ci assillano subito dopo la pausa pranzo: “Mi vuoi rintorzare lo già misero pasto”. Se non vale la pena rispondere a qualcuno: “Non gli prestate bada”. Se vogliamo far credere a qualcuno che siamo sicuri che farà bene: “Ti fò confidenza”. Il mio amico è un mitico ritardatario. Gli ho sentito affermare al telefono: “Sono sulla tangenziale, quasi a casa”, mentre era tranquillamente seduto accanto a me al lavoro. L’altro giorno, pertanto, lo avevo minacciato di dare inizio alle proiezioni anche senza di lui in caso di ritardo, anche perché si sarebbe unita a noi una giovane “quadernista” di provata “fede”. Ironia della sorte, sono arrivato in ritardo io, avendo mal valutato i tempi del tragitto tra la casa della ragazza e la mia. Imprecavo contro automobilisti lentissimi (prezzolati dal mio amico per consentirgli l’agognata vendetta?), sotto lo sguardo divertito della “quadernista” e di un politico, secondo qualche maligno “più bello che capace”, i cui cartelloni elettorali erano disseminati lungo tutto il percorso. Le proiezioni, per l’ennesima volta, non hanno deluso, anche se le battute erano anticipate dal coro delle nostre voci, in particolare della “quadernista”, a dimostrazione che il “vecchio Branca” è un ponte tra le generazioni, anzi un “cavalcone” come direbbe lei. Organizzare una “serata brancaleonica” può essere, per qualche suo quasi coetaneo, un suggerimento alternativo a “svuotare estintori” in una scuola, indipendentemente dalla sua estrazione, “che - direbbe Brancaleone - ben potemo immaginare chi pote essere tua matre”. E poi aggiungerebbe fraterno: “È per lo tuo ammaestramento”.

Groppone da Figulle

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