Il Napoli corsaro sei rossoneri
Sono stato a Stoccolma, non per ritirare il Premio Nobel, la cui cerimonia si tiene il giorno del mio compleanno (un caso?) nello Stadshuset, edificio simbolo di questa deliziosa città, insieme di isolotti disposti intorno a quello di Gamla Stan, la città vecchia, fondata da Birger Jarl nel 1252. Si visita a piedi, osservando un isolotto da quello di fronte per godere, poco dopo, della visione speculare, come in un riflesso. La definirei una Praga sull’acqua, meno “magica” ma più “fotogenica”. Il problema è l’orario dei musei, aperti per poche ore, per non parlare delle chiese storiche, spesso chiuse per alcuni mesi l’anno (interpretazione estrema di Stato laico?), come quella dei Cavalieri (il Pantheon svedese) o la Cappella Palatina del Palazzo reale. Il clima quasi
estivo ha reso più agevole ammirare altre bellezze svedesi, tali da ottenere il riconoscimento perfino di mia moglie! Abbagliato da cotanto oro e azzurro (come la bandiera svedese), mi giungeva la notizia del trionfo del Napoli sul Milan sotto la statua di Gustavo II Adolfo il Grande. La sua nave ammiraglia - intitolata a re Gustavo Vasa, eroe dell’indipendenza - smisurata ma inadatta a navigare, colò a picco al primo colpo di vento dopo 1 km! Rimasta per secoli sul fondale del porto è la principale attrazione della città in un museo costruito solo per ospitarla. Il Napoli è come il “Vasa”, a lungo sul fondo, riemerso per affondare i velieri avversari, specie se battono bandiera rossonera.
Groppone da Figulle