04/04/2008   12:35 843

Comandante en Jefe Castro: scambio Reja - prigionieri


Il “mensaje del Comandante en Jefe” pubblicato su “Granma” per informare i “queridos compatriotas” cubani delle proprie dimissioni, mi ha dato l’occasione per ripensare a un aspetto rilevante della mia vita. Lascio manzonianamente “ai posteri l’ardua sentenza” su Fidel Castro Ruz, la cui parabola mi pare tipica del rivoluzionario che ha avuto il destino di sopravvivere al suo mito e forse sarà ricordato solo come dittatore. Per una ventina d’anni è stato tra i destinatari delle lettere che spedivo a capi di stato di mezzo mondo per sollecitare la liberazione di prigionieri politici. Ho lavorato come volontario “vero” (gratis e nel tempo libero) per una associazione per i diritti umani, essendo per quasi dieci anni responsabile nazionale del settore relativo alle violazioni attinenti alla mia professione. L’impegno è raddoppiato quando, insieme ad altri colleghi, abbiamo fondato un’associazione umanitaria per l’accoglienza e la cura delle vittime di tortura, presenti a Roma (ma non solo) e provenienti da qualsiasi paese (dal Cile di Pinochet, ai curdi vittime di Saddam). Il contatto diretto con i sopravvissuti al viaggio, negli abissi più oscuri dell’umanità, è stata un’esperienza dura e straordinaria, che mi ha lasciato molto e mi ha anche gratificato. Ho potuto girare l’Italia per riferire le nostre esperienze a persone sempre attente e partecipi; ho avuto l’onore di essere co-autore di un libro sulla tortura, la cui intensa prefazione è stata scritta da Luis Sepulveda. Da un paio di anni ho dovuto lasciare questa attività, perché il tempo libero si era contratto al punto da rendere poco serio e affidabile il mio lavoro per le vittime. I diritti umani restano, ovviamente, un punto fermo del mio sistema di valori; pertanto, non posso che avvilirmi per l’indifferenza su questi temi. Non pretendo che i diritti umani possano essere un argomento dell’attuale campagna elettorale; gli apparentamenti occupano la scena politica e televisiva, quasi quanto gli incredibili fenomeni atmosferici di questo febbraio caratterizzato dalle gelate! Inutile sottolineare che tali “fondamentali” notizie mi privano del sonno, quasi quanto le sconfitte a ripetizione del Napoli. Per quest’ultimo problema rivolgo al Comandante un ultimo appello: Reja allenatore di Cuba immediatamente! Gli perdonerò tutte le volte che non mi ha risposto.
Groppone da Figulle

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