27/06/2008   10:48 867

Strazianti silenzi straziati...


Mentre i “concittadini” romani sceglievano il sindaco con il loro voto, mi sono recato a Loreto a scioglierne uno di ben altro livello. Mi hanno accompagnato mia moglie e il sacerdote che ci ha sposato, amico carissimo e uomo di straordinaria cultura e apertura mentale. La scelta di quel Santuario Mariano è stata fatta anche perché lui è originario “guida Touring” vivente e, dopo il raccoglimento nella Santa Casa, ci ha illustrato i capolavori della basilica lauretana, opera di artisti del calibro di Bramante, Sangallo, Sansovino, Vanvitelli, con affreschi di Luca Signorelli e Melozzo da Forlì. Ci ha poi guidato per i vicoli di Recanati, dove a ogni angolo si percepisce la presenza del Poeta. Fa un certo effetto trovarsi sotto la “torre del passero solitario” (che ha una strada ad esso intitolata), o nella piazza del “Sabato del Villaggio” con la “casa di Silvia”, di fronte ai “veroni del paterno ostello” dai quali Giacomo “porgea gli orecchi al suon della tua voce”. Abbiamo visitato casa Leopardi di buon ora, per evitare orde di scolari annoiati, di cui difficilmente il Poeta avrebbe detto: “fanno un lieto romore”. Ho avuto i brividi attraversando la Biblioteca collezionata dal padre Monaldo, le “sudate carte” dei “sette anni di studio matto e disperatissimo”. Lungo il sentiero del Monte Tabor, verso il “colle dell’Infinito”, accanto alla “siepe, che da tanta parte dell’ultimo orizzonte il guardo esclude” ho sentito “sovrumani silenzi, e profondissima quiete”. Ero quasi a “il naufragar m’è dolce in questo mare”, quando il frastuono della marmitta bucata di una moto mi ha strappato da “questa immensità”. E in altro mare avrei annegato con “il pensier mio” lo sguaiato motociclista.

Groppone da Figulle

^ torna in alto Stai leggendo un articolo di >