14/05/2008   15:56 767

Un miracolo fuori ordinanza


Chi è amante del gioco del calcio, certamente, avrà visto almeno per una volta qualche partita allo Stadio San Paolo avente come protagonista il Napoli.
Al di là dello spettacolo sportivo, c’è da notare soprattutto quello coreografico realizzato dalla tifoseria, sia mediante striscioni e cartelli, sia col comportamento sugli spalti. Una caratteristica principale del tifo era lo scoppio dei mortaretti prima, durante e dopo la gara. Almeno fin quando, il subentrato divieto di sparo, ha portato alla squalifica del campo.
Proprio lo scoppio di uno di questi petardi mi fa tornare alla mente un episodio successo nel 1961 durante l’incontro tra il Napoli e la Fiorentina. Era da poco iniziata la gara e i tifosi stavano lanciando gli ultimi mortaretti, quando, dalla Curva B, fu lanciato un enorme petardo con una lunga miccia accesa. L’ordigno esplosivo fermò la sua corsa vicinissimo a un ragazzo, a un raccattapalle, che assisteva alla gara, concentratissimo, disteso lungo a terra con il mento poggiato su entrambi i palmi delle mani. Spontaneamente, da tutti gli spettatori della curva, me compreso, si alzò un forte urlo per attirare l’attenzione del ragazzo, terrorizzati da quello che poteva succedere, ma le nostre urla furono vane: il petardo esplose alzando un’enorme nube di fumo. Nella Curva cadde il gelo che si sciolse non appena ritornò la visuale: il ragazzo ricomparve nella stessa posizione, pareva non aver avvertito il botto, tutto preso com’era ancora a vedere la partita. Sempre dalla Curva B si elevò un urlo di gioia simile alla realizzazione di una rete che attirò l’attenzione di tutti gli altri settori, curiosi di sapere il perché di tale esaltazione.
Quel giorno finì senza procurare nessuna emozione: San Gennaro fece il miracolo fuori ordinanza…

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