27/06/2008   11:0 1023

Quel giocatore im...pegnato!


Giocare a calcio nella provincia di Napoli negli Anni ’60 è stato per me un corso di apprendistato esistenziale, sia per i personaggi conosciuti che per le situazioni ambientali che si creavano sui campi di gioco.
Tra le amicizie acquisite la più originale è stata quella di un ragazzo di Napoli, chiamato Cozzolino, terzino di ruolo, sposato con prole, di professione “Arrangiatore della vita”. Le sue assenze agli allenamenti erano quasi sempre giustificate: spesso era ospite a Poggioreale per ovvi motivi di... lavoro! In campo invece era forte tecnicamente e corretto. Per esigenze familiari andava sempre a caccia di denari, quando giocava ad ogni realizzazione di rete, anziché abbracciare il compagno, correva verso la panchina per ricordare al cassiere di preparare il premio. Un giorno lo vedemmo arrivare molto nervoso, e quando gli chiedemmo il motivo ci raccontò la sua avventura. Prima di partire per Afragola per l’allenamento aveva effettuato una sosta “tecnica” presso il Monte dei Pegni per impegnarsi un anello d’oro. Poiché la somma riscossa era, secondo lui, inferiore al valore reale, si rimise in viaggio nervoso. Al primo incrocio, distratto, non si avvide del semaforo rosso e quindi fu contravvenzionato per una somma superiore a quanto riscosso in pegno. A sentire il fatto ci fu una grande risata. Subito, però, interrotta da Cozzolino che molto seriamente ci esortò a impegnarci la domenica successiva, per vincere la partita e recuperare il mal tolto. E’ inutile dire che tutti lo accontentammo e, guarda caso, Cozzolino fu il migliore in campo.

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