08/07/2008   17:59 1002

L'importante è (solo) vincere


Lo sport è stato sempre la mia passione, prima come atleta e poi come dirigente di diversi sodalizi, pertanto di episodi strani me ne sono capitati tanti. Con un piccolo sforzo di memoria cercherò di ricordare i più significativi. Questa volta racconterò ciò che successe a Vitulano nell’anno 1970 durante una gara podistica regionale per il Trofeo “Santa Menna”.
Come giudice di atletica leggera, unitamente a un collega di Montesarchio, ci posizionammo lungo il percorso, in un posto strategico che ci permetteva di controllare due passaggi senza muoverci dal nostro posto. Il tratto era da ripetere più volte, per un totale di 10 chilometri.
Una volta che i concorrenti passavano davanti alla nostra postazione, continuavano poi la corsa per circa 400 metri, prima di voltare dietro a delle case, per comparire, poi, dopo altri 400 metri circa, da una strada parallela, leggermente più a valle, dove effettuavano un secondo controllo a distanza di circa 20 metri.
Durante il primo giro tutto scorse liscio: alla testa un corridore di Acerra dal discreto margine di vantaggio. Al secondo giro notammo che il concorrente, già primo rispetto agli altri, aveva effettuato il secondo tratto in breve tempo. Questo ci fece insospettire e al successivo passaggio, uno di noi senza farsi notare si posizionò ad osservare cosa succedeva dopo il primo avvistamento.
Ebbene i nostri sospetti si rivelarono fondati. Superato il primo controllo, dopo aver svoltato dietro alle case, l’atleta saltava su di una camionetta per circa 300 metri.
A fine gara proponemmo la squalifica del concorrente tra le proteste dei dirigenti e i fischi al loro indirizzo dei tifosi vitulanesi!

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