17/06/2008   11:23 1438

Roberto Prozzo lasciò Viespoli


In questa stagione, in diversi numeri abbiamo rievocato il conflitto ingaggiato 10 anni fa da Roberto Prozzo con il Comune di Benevento, culminato con l’uscita dell’avvocato dalla Giunta di centrodestra di cui era stato vicesindaco. Diversità di vedute, differenze strategiche, forse anche incompatibilità personali portarono Prozzo ad abbandonare Pasquale Viespoli, ormai incamminato verso l’ascesa agli scranni del Parlamento (la prima elezione sarebbe avvenuta nel 2001). Dall’autunno 1997, quando lasciò Palazzo Mosti, al maggio del 1998 Prozzo tacque. Unico atto politico rilevante, l’adesione ai nostalgici del Movimento Sociale guidati da Luigi Bocchino, entusiasta di poter annoverare tra i suoi un personaggio trasversalmente stimato in città. Il quale si riservò di dire la sua sulla questione esplosa in Comune per sei lunghi mesi, finché il “Quaderno” non riuscì a intervistarlo, autore Billy Nuzzolillo, occasionale ancorché prestigioso collaboratore della testata. Amare le parole di Prozzo: “Avevo accettato di entrare in Giunta per continuare il lavoro iniziato nel 1993 (prima elezione di Viespoli, NDR) ma le cose erano cambiate”. Rifiutata, tuttavia, l’etichetta affibbiatagli di “novello Savonarola”: “Chi scrive queste parole vuole relegarmi ad un ruolo di pura denuncia, vuole indicarmi come un signor no. Ma ho dimostrato di impegnarmi per risolvere i problemi della città”. Troppe le differenze tra il lavoro della prima Giunta e quello della seconda, ma nessuna possibilità di una collaborazione con l’opposizione: “Sono assenti sui problemi e quando avrebbero potuto incalzare la maggioranza hanno optato per scelte di pura conservazione”. Un’accusa del genere rivolta da destra avrebbe dovuto far riflettere… Ma questo no, “non si può fare”.

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