27/06/2008   10:53 791

Arroganza e lavoro


Donna e lavoro: termini mal concilianti, quasi frapposti. Quando poi dovrebbero unirsi in luoghi frequentati principalmente da uomini, estranei e opposti per definizione al “gentil sesso”, le cose si fanno ancor più complicate. E’ difficile sopportare le paturnie e le insicurezze maschili che, puntualmente, si travestono d’arroganza proprio per il non saper reggere i ritmi stressanti. Le donne, però, oltre a dover eseguire celermente e proficuamente quanto da loro ci si attende (pende, infatti, la mannaia del sotteso giudizio negativo del piccolo branco di ominidi) devono anche scontare la differente valutazione, il diverso peso tra le loro azioni e quelle altrui. Insomma, si è più brave ma che non si dica in pubblico! Ci si sacrifica maggiormente ma che non lo si faccia pesare! Che si produca, che si concretizzi, che si porti avanti la baracca ma che ci siano ospiti maschili ad accogliere, sull’uscio, ospiti che, irriguardosi, entreranno, magari senza porgere nemmeno il buongiorno. Continuate a lavorare, per altri e per nome d’altri, perchè i figli, maleducati, li abbiamo concepiti ed educati noi... no?

Maria De Cristoforo

^ torna in alto Stai leggendo un articolo di >