Una risata ci ha seppellito
Sono nata nel 1979. Una generazione sbagliata la mia. Priva dei diritti per cui tanto si era lottato, nei decenni precedenti. La stagione delle riforme, l’accompagnamento del cittadino dalla “culla alla tomba”, li ho solo studiati. Non sperimentati. A goderne i fortunati fautori che, una volta cavalcata l’onda, si sono rintanati a dilettarsi degli effetti. Io non avrò una pensione su cui contare. Ma questo è il futuro. Il presente, invece, è fatto dell’assenza di un lavoro a tempo indeterminato, impossibile, ai più, da conquistare, della chimera di una casa mia,
di una vita mia. Vegeto, pur lavorando tantissimo, dopo aver tanto studiato, con i miei genitori, l’Iacp di noi “bamboccioni”. E, invece, quelli degli Anni Sessanta continuano a parlare, a governare, a giudicare, a intessere le loro trame, a usufruire dei loro diritti “quesiti”. A scapito nostro, s’intende. La solidarietà generazionale? L’hanno intascata e obliata. Continuate a farvi avanti, a essere onnipresenti, il mondo è vostro. L’avete seppellito nel vostro giardino, con una risata, tanti anni fa…
Isabella De Luca