Il diritto di parlare da sé
La sezione provinciale di Benevento dell’associazione Famiglie Italiane Associate per la Difesa dei Diritti degli Audiolesi (Fiadda) ha rivolto un appello alla deputazione parlamentare sannita e alla dirigenza dell’Asl Bn1 affinché si oppongano al riconoscimento legislativo del Lis (Lingua Italiana dei Segni), quale lingua ufficiale dei sordi. L’ausilio tecnologico l’avrebbe ormai resa superflua.
Riceviamo e pubblichiamo.
Premetto che la mia non è opinione. Sono la segretaria dell’associazione Selva di Giano. Sull’articolo comparso sul portale www.ilquaderno.it desidererei ribadire come mi appaia, ancora, regnare sovrana l'ignoranza. Le parole delle famiglie Fiadda sono discriminatorie e
mai dette dai loro cari non-udenti, sono sempre gli udenti a decidere per loro. Che cosa orripilante è togliere la totale autonomia delle persone sorde, usufruendo appieno di servizi umani e tecnologici. Finora nessun rappresentante di Fiadda ha avuto coraggio di affrontare pubblicamente i miei richiami. Noi ascoltiamo la voce del cuore, ma pure i segni e i verbi, esclusivamente, dagli stessi interessati, intendo le persone non-udenti. Sappiate che non ho mai incontrato un sordo Fiadda che mi abbia detto le stesse cose che sono riportate ovunque, come nel presente articolo! Quindi per cortesia voi udenti toglietevi di mezzo per lasciare ai vostri cari non-udenti il diritto di appellarsi direttamente ai parlamentari.
Katia Trinari