Liberi tutti? Solo a sorte…
Mi sembra di essere tornato bambino, un po’ fa piacere. Vedo i mie concittadini giocare nelle piazze e nelle strade. Li vedo nelle televisioni locali, ma anche in quelle nazionali… il nascondino. Ricordo come, spesso, da piccoli si rimaneva spaesati nello scoprire come il nome del gioco cambiasse da quartiere a quartiere. In genere si urlava “Trentuno”, oppure “Tana” e poi: “Liberi tutti”. La libertà… un valore inestimabile al pari della purezza dei fanciulli. Dopo una certa età, però, tutto può essere valutato. E allora la libertà potrebbe coincidere con la possibilità di avere una casa e un lavoro. C’è quindi la necessità di aggiornare il gioco e allora il motto potrebbe divenire: “Una casa e un lavoro per tutti, liberi
tutti”. Ma esistono davvero una casa e un lavoro da dare a ciascuno di noi? Probabilmente no, oppure sì, ma solo in media. E quindi bisogna decidere chi deve essere libero. Vogliamo far decidere al merito? Ma perché, davvero esistono essere umani che non meritano la libertà? Dunque, potremmo fare a sorte! E di metodi ce ne sarebbero un’infinità. Chi non ricorda… “Amblim blom e la lince e la lancia, quanti fiori ci sono in Francia?” oppure “Ponte ponente ponte pì, tappe tappe rugia, ponte ponente ponte pì, tappe tappe rì”. Non rimarrebbe, a questo punto, che decidere il sorteggiante. Chi lo nominerà? Questa poi! Lo nomineremo tutti indicando il nominatore!
Luigi De Simio