La moda tribale e l'ultima tribù
La tribù è una forma associativa, tipica delle culture arcaiche, costituita da un gruppo omogeneo per etnia, linguaggio e cultura. L’uomo moderno è affascinato dai “selvaggi” che vivono nei luoghi più sperduti del globo e, se non si accontenta di vederli a Superquark, si reca nelle “riserve dei nativi” per guardarli da vicino, come allo zoo. Così le antiche danze rituali sono spesso ridotte a intrattenimento per turisti e l’artigianato tipico diventa “stile etnico”, ossia un’accozzaglia di esotismi vari, prodotta in serie, magari in Cina, ma con gusto “tribale”.
E tribale è anche il tatuaggio: pagine e pagine di segni indecifrabili sul catalogo dei tatuatori.
Nel mondo civilizzato esiste, poi, il “tribal marketing”, strategia che mira
a creare una comunità legata al prodotto da promuovere. Ad esempio, c’è “tim tribù”: per farne parte bisogna essere clienti del gestore telefonico Tim. Le tribù postmoderne, insomma, sono fondate sul consumo. Ma l’ultima vera tribù, con tanto di guerrieri dipinti di rosso, è in Amazzonia. L’ha scovata il Funai (fondazione governativa brasiliana) lungo il fiume Evira, durante un sopralluogo aereo. Nelle foto si vedono uomini che lanciano frecce verso “l’invasore”. Secondo l’associazione Survival International che si occupa di proteggerle, sono circa un centinaio le tribù mai contattate, di cui la maggior parte tra Brasile e Perù, altre in Australia e Nuova Guinea.
Ovunque siano, si spera restino a lungo isolate e beatamente incivili.