13/04/2007   13:26 2262

Reino: nell’aria buona la cucina che fu


Un piccolo borgo sannita, al confine tra la fascia del Fortore e quella del Tammaro, una popolazione 

Video:
 Viaggi nel Sannio: Reino
La rubrica dedicata alla scoperta del Sannio, curata da Gaetano Vessichelli e Lorenzo Palmieri, questa settimana approda a Reino. Comune dell'Alto Tammaro, attraversato dal Regio Tratturo, Reino è ricco di storia e tutela le sue antiche tradizioni.
cordiale, un paesaggio incontaminato, antiche testimonianze storiche e ricette culinarie che seguono l’arte di un tempo. Reino è il classico esempio del paese sannita che resta indifferente ai veloci cambiamenti della società. Lì, impassibile, a sopravvivere con le sue semplici qualità dai ritmi quotidiani.
Citato anche nelle storie del romano Tito Livio, storicamente è stato dominio di tantissimi feudatari e ha conosciuto due grandi egemonie: la normanna nel ‘400 e quella aragonese nel ‘500. Successivamente, rimase alla famiglia Somma fino alla fine della feudalità, nel 1860.
Il centro abitato conta poco meno di mille abitanti, e sorge sulla riva destra del torrente Reinello: tutto intorno notiamo un paesaggio collinare circondato da aree boschive e campagne ricche di vigneti, un tempo terra d’approdo dei briganti del sanguinario Caruso (c’è una fetta di territorio reinese denominata tuttora “L’aria ‘e Caruso” proprio per questo motivo).
E’ stato quasi del tutto ricostruito, dopo il terremoto del 1962 e, dunque, è rimasto ben poco del vecchio centro abitato: da visitare la Casa Comunale con la piccola cappella gentilizia, Piazza Regina Margherita abbellita dalla fontana monumentale e i ruderi del Castello Medievale, residenza estiva della regina Giovanna Durazzo.
Molto interessante è il percorso che offrono le contrade: spicca l’antica Via del Tratturo “Candela-Pescasseroli” che, nel territorio di Reino, ha uno scorcio praticabile a piedi e ben delineato, ancora oggi. Inoltre, nelle immediate vicinanze, sono stati ritrovati reperti archeologici d’epoca sannitica e romana. La cordialità degli abitanti la si può scoprire ed apprezzare parlando di gastronomia locale: sono tante le feste che propongono il binomio tra storia e gusto, come quella del Cenacolo in calendario ogni Giovedì Santo, oppure quella del 12 agosto: la sagra “Acci, paparuli e vino”. La festa del Cenacolo ha origini antichissime ed è molto singolare: ogni anno un cittadino reinese prepara ed offre la cena per “gli apostoli” al canto della Via Crucis, mentre tutto il resto della cittadinanza assiste. Questa funzione attira tantissimi visitatori. La sagra “Acci, paparuli e vino” è seguita, il giorno dopo, da quella di S. Antonio “Ricco”, così chiamata perché veniva organizzata dai “massari” che offrivano, ciascuno, un carro di grano. In ogni occasione è possibile assaggiare la pizza sfogliata reinese, un dolce legato al Carnevale: provate a chiedere a qualche donna anziana del posto la cortesia di prepararvela, sarà per il turista un gustosissimo souvenir!
Per i più golosi è d’obbligo una tappa presso l’azienda agrituristica “La Fontana dell’Occhio” al km 28 della statale 212: la signora Michela Verzino vi strabilierà con dei piatti locali dai sapori forti, tutti provenienti dall’azienda, in totale armonia con la natura.
Gaetano Vessichelli

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La rubrica dedicata alla scoperta del Sannio, curata da Gaetano Vessichelli e Lorenzo Palmieri, questa settimana approda a Reino. Comune dell'Alto Tammaro, attraversato dal Regio Tratturo, Reino è ricco di storia e tutela le sue antiche tradizioni.

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