14/02/2008   11:53 1951

Pensiero Gordimer in sua presenza…


“Uno scrittore che valga qualcosa spera di rappresentare solo la luce di una pila. Raramente, se dotato d’ingegno, produce un lampo improvviso, nel crudele eppure splendido labirinto dell’esperienza umana”. Le parole di Nadine Gordimer, Nobel per la Letteratura nel 1991, potranno essere ascoltate, non solo lette, dalla sua stessa voce nella XIV edizione di Dedica, il festival letterario curato dall’associazione Thesis, che si terrà a Pordenone dal 5 al 19 aprile. In programma un reading, un incontro con la scrittrice, la presentazione del libro “Beethoven era per un sedicesimo nero”, un incontro sul Sudafrica post-apartheid, una mostra del fotografo David Goldblatt, un concerto di Miriam Makeba e due pièces teatrali tratte da due romanzi della Gordimer: “La figlia di Burger” e “L’Aggancio”. La Gordimer, nata nel 1923 a Springs (vicino Johannesburg, nella provincia sudafricana del Trasvaal) da genitori immigrati ebrei, sperimentò nell’ambiente universitario, le disparità tra studenti neri e bianchi. Entrata in contatto con l’African National Congress (Anc) di Nelson Mandela ha fatto dell’impegno contro l’apartheid la sua cifra acaratteristica, letteraria e politica.

^ torna in alto Stai leggendo un articolo di >