Unioni Civili Benevento 24/01/2016   14:27 2865

Unioni Civili. A Benevento la sveglia e' suonata


Svegliati Italia, l'hanno chiamata così a manifestazione di sensibilizzazione sul tema delle Unioni Civili. Tra le numerose città che hanno recepito l'inivito c'era anche Benevento. 

Circa 100 le città in Italia che ieri sono scese in piazza per dire il proprio “si lo voglio” alle Unioni Civili. A chiedere questo diritto però non c’era solo il milione di persone che è sceso nelle strade per il flash mob che ha portato a far suonare migliaia di sveglie nello stesso istante, “Svegliati Italia” questo il nome della manifestazione, ma anche numerose città europee: Bruxelles, Dublino, Limerick, Vienna, Monaco, Londra, Copenaghen, Berlino, Francoforte, Boston.

Piazze così, non le si vedevano dai tempi della protesta anti-Gelmini ed a favore dell’acqua pubblica. Il Paese ha dimostrato di essere ancora una volta un passo avanti alla discussione politica e parlamentare e la scritta apparsa sul Pirellone nelle scorse ore è ormai solo un ricordo. Anche nei giorni scorsi, IlQuaderno, aveva sentito gli organizzatori per provare a capirne di più sul DDL Cirinnà, che ha avuto 6000 emendamenti e doveva essere discusso lo scorso ottobre. 

 



Sabato prossimo scenderanno in piazza anche i cattolici con il Family Day che si oppone all’equiparazione dei matrimoni gay ed alla stepchild adoption. Manifestazione anche a Benevento, ad organizzarla il Collettivo Wand, affiancato da tante associazioni. “Siamo convinti che i diritti o sono per tutti, o per nessuno – ha detto Rosita Galdiero segretario provinciale della Cgil – siamo in piazza per lanciare un messaggio: nessuno fermi i diritti, l’amore non ha colore e non ha sesso”.

    
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Alda Parrella di Exit Strategy, fa notare invece l’assenza della politica e delle istituzioni locali, mentre i giovani dell’Unione degli Studenti hanno detto di “aver sentito il dovere di portare questi temi anche nelle scuole”. A dar manforte anche l’Arci che da sempre ha appoggiato le battaglie del Wand compresa l’istituzione del Registro delle Unioni Civili che dice, “non smetteremo di essere presenti, i diritti vanno ottenuti”.

Presente anche Amnesty International, “è lo stesso si – hanno detto dinanzi alla Prefettura sannita - equiparare i matrimoni è il minimo sindacale. Dove ci sono diritti da difendere e conquistare noi ci siamo e non possiamo accettare compromessi al ribasso”. Su corso Garibaldi anche il L@p Asilo31, secondo gli attivisti, “ognuno deve essere libero di esprimere la propria sessualità, chiediamo che l’omofobia venga riconosciuto come reato”. 

  

Secondo Luca Pedicini del Collettivo Wand, è stato importante essere oggi in strada “metterci la faccia, far suonare le sveglie affinché questo suono risvegli le coscienze di politici e cittadini. Politici che saranno protagonisti il 28 gennaio giorno in cui speriamo venga approvato in senato DDL Cirinnà a coronamento di un percorso messo in piedi dalla comunità LGBT che abbiamo affrontato e portato avanti anche qui in città con il Pride ed il Registro delle Unioni Civili che così com’è – spiega – non porta nessuna fattibilità ma incentiva la discussione sul tema”.

Pedicini non tralascia poi un passaggio sull’assenza della politica alla manifestazione. “Peccato, è un’abitudine. Sappiamo che presenziare tutte le piazze è difficile” insomma, ancora un’assenza che pesa anche perché dice poi l’esponente del Wand, “noi possiamo smuovere le coscienze ma poi è la politica che decide”. L’intervento poi prosegue nel merito del disegno di legge, dove si percepisce il peso del compromesso al ribasso anche perché conclude Pedicini, “non si parla di adozioni ed il matrimonio non è equiparato”. 

Michele Palmieri

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