03/02/2013   9:39 8799

Progetto QVQC: Tra Alta capacità e sviluppo del territorio


Si è svolta sabato 2 febbraio, a Benevento, presso Palazzo San Domenico, sede del Rettorato dell’Università del Sannio, una giornata di studio dal titolo ”Progetto QVQC – Laboratorio Territoriale: L’area metropolitana di Napoli nel contesto della Regione Campania”. Il laboratorio itinerante è stato organizzato dall’associazione “QVQC” (Quale Velocità, Quale Città) con “FS Sistemi Urbani” per sensibilizzare sulle trasformazioni che si stanno determinando nei territori attraversati dalla Alta Velocità e Alta Capacità delle tratte ferroviarie nuove o potenziate per avere tali caratteristiche.
Dopo il primo triennio in cui l’attenzione dell’associazione era ricaduta sulle macroregioni, adesso il tema di studio sono le “aree metropolitane”, e naturalmente le aree gravitazionali e connesse (come Benevento), chiamate dall’associazione ”L’altra Città”, così come spiegato da Francesco Coppola di QVQC.
A seguito delle previsioni della Spending Review (il decreto non è stato convertito in legge per l’anticipato scioglimento del Parlamento – ma restano ferme le previsioni sugli Enti Territoriali e le Aree Metropolitane) ed analizzando la politica europea sui TEN-T (Trans-European Networks - Transport - rete Transeuropea di trasporto) la città e i territori, per il loro sviluppo, devono essere visti in un sistema più vasto e complesso di quello del sistema Sannio, mantenendo naturalmente la propria identità.
La rete di trasposto (TEN-T) che la politica europea ha programmato per il suo vasto territorio, prevede 4 Corridoi che attraversano l’Italia. Uno di questi, il corridoio 5 (Helsinki – La Valletta) attraversa il mezzogiorno, tocca la città di Napoli e scende giù verso il tacco, privilegiando, la direttrice Nord Sud, così come ben analizzato dal deputato uscente del Pd Costantino Boffa. L’estensione verso est di questo corridoio (asse principale del corridoio VIII) è il Progetto della Alta Capacità della tratta ferroviaria Napoli-Bari, che attraverserà il Sannio e la città di Benevento.
Occasione per agganciare la nostra realtà all’intero Sistema Europa.
Alta Capacità ferroviaria significa in pratica più treni (quindi più binari) e maggiore velocità (200 km/h - Alta Capacità; 300km/h - Alta Velocità), quindi minor tempi per raggiungere un luogo. “Oggi lo spazio non si misura più con le distanze ma con i tempi, basti pensare che per raggiungere Londra da Parigi, oggi si impiegano 2 ore da Gare du Nord alla fermata di St Pancras – centro città/centro città” ha dichiarato. Carlo De Vito di FS Sistemi Urbani.
Le vie di comunicazione influenzano l’organizzazione territoriale e lo sviluppo di un territorio. Per cui Filippo Bencardino, rettore dell’Ateneo sannita, ha sottolineato che la realizzanda Alta Capacità Napoli Bari è occasione per sanare la frattura con le aree costiere e collegarci ad un sistema più ampio o sarà occasione sprecata se avvicinerà Napoli a Bari bypassando Benevento.
I tempi di realizzazione dell’intero asse tra tratti ex-novo e potenziamenti di quelli esistenti saranno completati tra 10 e 13 anni ma è da adesso che i beneventani si chiedono se i treni della AC passeranno soltanto per la città o vi si fermeranno (cosa che avrebbe ben altri risvolti).
Abbiamo rivolto la domanda all’ing. Carlo De Vito: “Dipenderà dal mercato, ossia se ci sarà una domanda tale da giustificare un tempo di percorrenza in più di 10 minuti sul totale, il gestore dei treni, non necessariamente Rfi, prevederà tale fermata”.
Questo ci fa riflettere: Benevento e il suo territorio non devono soltanto ricevere questa occasione, ma l’intera comunità, dalle forze politiche a quelle progettuali, devono essere attori principali e propositivi di un’occasione vitale. Se e vero - come è vero - che le infrastrutture e la velocità sono il sostegno dello sviluppo.
Giovanni Piacquadio

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