Eav Bus Campania: La Giunta sblocca 4,5milioni di euro per stipendi e carburante
La Giunta regionale della Campania ha "scongelato" 4,5 milioni necessari a pagare i dipendenti della fallita EavBus e dato il via libera al comodato per garantire il proseguimento del servizio di trasporto pubblico. Un provvedimento necessario che mette una pezza in una vicenda che però, è ancora molto lontana da una soluzione definitiva. La Regione, in qualità di socio, ha approvato la deliberazione con cui si autorizza la holding Eav ad assumere in comodato d'uso gratuitio EavBus per trente giorni, "al fine di assicurare continuità e regolarità del servizio". Ok anche alla modifica integrativa dell’oggetto sociale della honding, "per far sì che la stessa possa esercitare provvisoriamente il servizio di trasporto effettuato da EavBus". Il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro non commenta la lettera inviata dall’ex amministratore unico di EavBus Roberto Pepe che getta ombre di una parentopoli nelle assunzioni, evocata da Pepe con tanto di annuncio di denuncia in Procura. Per l’attuale Giunta sarebbe una questione che riguarda assunzioni della passata gestione politica. Sbloccati i fondi, restano da tranquillizzare i lavoratori che temono per il proprio posto di lavoro e che ancora non vedono pagati gli stipendi.
Se i dipendenti EavBus sono stati letteralmente paralizzati dalla mancanza di mezzi per garantire il servizio, gli altri lavoratori attendono garanzie sulla puntualità degli stipendi e sulle prospettive organizzative.
I sindacati perciò tengono aperto il tavolo con la Regione. È stata infatti recapitata al manager Nello Polese, al direttore generale Valeria Casizzone e agli amministratori unici delle società su ferro Gennaro Carbone (Circumvesuviana), Alfonso Cecere (Sepsa) e Antonio Napoletano (MetroCampania Nord-Est) una lettera di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil trasporti e Ugl trasporti.
Una sorta di ultimatum in cui si indica al 7 dicembre il termine "degli esiti di confronti, negativi o positivi che siano". Diversi i punti su cui aprire la discussione: il monitoraggio dei costi generali con la razionalizzazione dei servizi ma anche la definizione degli esuberi. Dovrebbero essere 250 i dipendenti interessati da incentivi per lasciare il lavoro, non tutti si aggancerebbero direttamente alla pensione con la prospettiva di utilizzare sostegni economici per "coprire" gli anni che li separano appunto dalla pensione. Secondo aspetto è quello degli eventuali contratti di solidarietà che potrebbero scattare già da gennaio 2013.