02/05/2007   18:39 1397

Il colore del cambiamento


Tratto dalle memorie del carceriere di Nelson Mandela, il film “Il colore della libertà” narra la presa di coscienza di un uomo che da crudele aguzzino diventa alleato della lotta contro il regime dell’Apartheid del Partito Nazionalista, nel carcere di massima sicurezza di Robden Island.
Joseph Finnes lascia Shakespeare, per cimentarsi con il ruolo del carceriere, in un’ottima prova d’attore, asciutta e intensa; e lo stesso vale per Dennis Haybert che, anche se poco somigliante nel soma, incarna magistralmente il leader africano, evincendone il grande carisma. Due culture a confronto che si scontrano e s’incontrano.
L’opera si regge sul rapporto tra i due uomini e il cambiamento conseguente. Preciso, anche se un po’ convenzionale nella trattazione, sempre a rischio di facile retorica e didascalismo, il film è diretto da Billie August.
Il regista, tuttavia, confeziona, con molta cura, l pellicola che affronta temi immortali quali la libertà, il cambiamento individuale, e la ricerca di una consapevolezza più matura del mondo e del rapporto con noi stessi e gli altri.

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