Via l'Imu, arriva la Service tax: ecco cosa cambia per i cittadini
La cancellazione dell'Imu per il 2013 non ricadrà sugli enti locali. Sarà lo Stato, infatti, ad assumersi l’onere di rifondere i Comuni del mancato gettito. Secondo quanto riportato sul sito internet dell'Anci, l'associazione dei Comuni italiani, dal 2014, la Service Tax sarà gestita dagli stessi Comuni, anche riguardo alle eventuali variazioni di aliquote (con un tetto massimo imposto a livello centrale).
Il presidente del Consiglio Enrico Letta assicura che il nuovo tributo unico sarà più equo e costerà di meno alle famiglie.
Secondo i primi calcoli, gli introiti ad aliquota base passeranno dagli attuali 5 miliardi di Imu prima casa più Tares ai 3,5 miliardi con la Service Tax.
Intanto, il termine di approvazione dei bilanci per i Comuni passerà, come richiesto dall’Anci, dal 30 settembre al 30 novembre. Di qui, la possibilità di aprire la
strada ad una rimodulazione dei regolamenti della Tares per il 2013.
La nuova tassa, la Service Tax, sarà composta da due fattori: quello per la gestione dei rifiuti urbani (Tari) e quello per la copertura dei cosiddetti servizi indivisibili (Tasi). Le aliquote della Tari, che sarà pagata da chiunque occupi a diverso titolo aree in cui vengono prodotti rifiuti, verranno definite dalla superficie occupata e dal principio del ‘chi inquina paga’. Sulla Tasi, invece, i Comuni potranno scegliere il criterio della superficie o quello della rendita catastale, e l’imposta sarà a carico sia del proprietario che dell’occupante.
Entro il 5 settembre, nelle casse dei Comuni arriverà un anticipo di liquidità pari a 2,5 miliardi da parte del Ministero dell’Interno: si tratta di parte delle risorse spettanti ai Comuni per il 2013 a titolo di Fondo di solidarietà.
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