La logica della deterrenza tra teoria dei giochi e strategia nei conflitti
C’è un gradevole film, una commedia con Adriano Celentano ed Ornella Muti, in cui viene spiegata im modo molto semplice (e divertente) una teoria che ha retto per decenni il precario equilibrio tra blocchi contrapposti durante la guerra fredda. Il film è “Innamorato pazzo” e la teoria che torna in auge, in questi tempi bui e cupi, è quella “della deterrenza”.
Deterrenza
Perché parliamo di deterrenza? Perché la deterrenza ha costituito per decenni l’argine per proteggersi dal pericolo della sopraffazione da parte del blocco contrapposto. Parliamo degli equilibri stabiliti a seguito degli accordi di Yalta, che hanno retto dal dopoguerra al crollo del muro di Berlino e all’implosione dell’URSS.
La deterrenza consisteva nella minaccia reciproca, da parte dell’Occidente e del blocco sovietico, con i rispettivi apparati militari. La minaccia della ritorsione immediata da parte dell’altro, in caso di attacco, con la consapevolezza che la ritorsione con le armi nucleari poteva portare alla distruzione del proprio paese senza conseguire nessun vantaggio concreto, nemmeno a seguito di attacco di sorpresa, ha costituito a lungo la garanzia di un lungo periodo di pace.
War Games
Per comprendere quanto fosse sottile tale principio e come fosse delicata la sua applicazione pratica, possiamo ricordare un altro film, un cult: “War Games”.
Nel film USA ed URSS rischiano di arrivare al lancio reciproco di missili nucleari per un’azione avviata come simulazione, come gioco, da un ragazzino introdottosi nel sistema NORAD (USA). Un “hacker” che inconsapevolmente dà il via ad un’escalation che può portare alla distruzione reciproca di due civiltà.
Ma il ragazzino riesce ad istruire il computer che controlla i sistemi di lancio statunitensi, facendogli capire che qualsiasi tipo di combinazione di attacco e ritorsione possa essere simulata, il risultato è sempre la distruzione reciproca senza vantaggi per nessuno dei due contendenti. Quindi nessun vincitore, quindi l’inutilità dell’azione.
Per quanto si tratti di un film, e della drammatizzazione di una situazione a fini di intrattenimento, vengono richiamate teorie complesse. Come quella della “Teoria dei giochi”.
Teoria dei giochi
La teoria dei giochi è un ramo della matematica che studia le decisioni strategiche tra attori razionali. In parole semplici, analizza situazioni in cui le scelte di una persona o organizzazione influenzano - e sono influenzate - dalle scelte degli altri. Ogni decisione diventa una mossa in un “gioco” in cui i partecipanti cercano di ottenere il miglior risultato possibile, spesso in competizione o in cooperazione con gli altri.
Il nome può trarre in inganno: non si tratta di giochi nel senso ludico, ma di modelli matematici applicati a contesti reali, come mercati finanziari, negoziazioni politiche, conflitti militari, gare d’appalto, e perfino relazioni personali.
L’equilibrio di Nash
Uno dei concetti più noti della teoria dei giochi è l’equilibrio di Nash (dal nome del matematico statunitense John Nash che lo sviluppò negli anni 50).
Si ha tale equilibrio in una situazione in cui
nessun giocatore ha interesse a cambiare strategia, in base a ciò che stanno facendo gli altri. In altre parole, ogni scelta è la migliore possibile, considerando le scelte altrui. L’equilibrio di Nash può non essere il risultato ottimale per tutti, ma è stabile: nessuno ha incentivo a deviare da esso.
Le formulazioni principali
La teoria dei giochi si articola in diverse categorie, a seconda delle caratteristiche del contesto analizzato. La teoria dei giochi non è un esercizio astratto, viene usata concretamente in numerosi settori per prevedere comportamenti, ottimizzare scelte e progettare strategie. Vi sono diverse formulazioni della teoria, si va dai Giochi a somma zero a quelli cooperativi o non cooperativi e la teoria ha diversi ambiti di applicazioni.
Giochi a somma zero vs. somma diversa da zero. Nei giochi a somma zero, il guadagno di un giocatore corrisponde esattamente alla perdita dell’altro. Nella maggior parte delle situazioni reali, però, si ha una somma diversa da zero: è possibile che tutti i partecipanti traggano vantaggio (cooperazione) o che tutti perdano.
Giochi cooperativi vs. non cooperativi. Nei giochi cooperativi i partecipanti possono stringere accordi vincolanti; in quelli non cooperativi, ciascuno agisce per sé.
Ambiti di applicazione
Gli ambiti di applicazione sono svariati e vanno dall’economia alla politica.
Economia e mercato. Nel pricing dinamico, nelle aste online, nella progettazione di politiche antitrust o nella gestione delle risorse scarse, la teoria dei giochi aiuta a modellare e prevedere il comportamento degli agenti economici. Un esempio classico è l’asta di frequenze telefoniche, dove i governi vendono bande di spettro alle aziende: la struttura dell’asta può influenzare drasticamente i risultati, e le strategie delle aziende vengono spesso modellate con strumenti della teoria dei giochi.
Politica e relazioni internazionali. Durante la Guerra Fredda (e torniamo al tema iniziale del nostro articolo) la teoria dei giochi fu usata per analizzare la strategia della deterrenza nucleare: il concetto di "mutua distruzione assicurata" si basa su un equilibrio in cui nessuna delle due superpotenze ha interesse a lanciare per prima un attacco. Oggi viene applicata alla negoziazione di trattati internazionali, alla gestione dei conflitti e al voto strategico.
Gioco e calcolo delle probabilità
Se si pensa ai giochi, è lapalissiano pensare ai giochi d’azzardo, intorno ai quali proliferano spesso teorie di previsione dei risultati che taluni giocatori cercano di applicare.
Pensiamo al gioco dei numeri ritardatari nel Lotto, o ai calcoli di probabilità per la roulette ed oggi nei casino online nuovi.
Diceva in proposito Blaise Pascal: "La teoria della probabilità non è in fondo che buon senso ridotto a calcolo; essa permette di valutare con esattezza ciò che le menti illuminate sentono per una specie di istinto senza rendersene conto... E' notevole come tale scienza, che è cominciata con gli studi dei giochi d'azzardo, si sia elevata ai più importanti oggetti delle conoscenze umane".
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