Israele respinge dichiarazione su riconoscimento Palestina: "Premia massacro del 7 ottobre" 22/09/2025   9:55 165

Israele respinge dichiarazione su riconoscimento Palestina: "Premia massacro del 7 ottobre"


(Adnkronos) - Israele "respinge categoricamente la dichiarazione unilaterale di riconoscimento di uno Stato palestinese fatta dal Regno Unito e da alcuni altri Paesi. Questa dichiarazione non promuove la pace, ma al contrario destabilizza ulteriormente la regione e compromette le possibilità di raggiungere una soluzione pacifica in futuro". Ad affermarlo su X è Oren Marmorstein, portavoce del ministero degli Esteri israeliano, in risposta alla dichiarazione del Regno Unito, Canada e Australia in merito al riconoscimento di uno Stato palestinese. A riconoscere la Palestina, anche il Portogallo. 

"Definita dai leader di Hamas 'i frutti del massacro del 7 ottobre' - prosegue il portavoce - la dichiarazione non solo premia il più grande massacro di ebrei dall’Olocausto da parte di un’organizzazione terroristica che invoca e agisce per l’annientamento di Israele, ma consolida anche il sostegno di cui gode Hamas. È distruttivo separare la statualità – una delle questioni relative allo status finale – dalla pace. Questa decisione va contro ogni logica di negoziazione e di raggiungimento di un compromesso tra le due parti e allontanerà ulteriormente la pace desiderata". 

"Inoltre - afferma Marmorstein - l'Autorità Nazionale Palestinese non ha rispettato nessuno dei suoi obblighi e requisiti; non ha fermato né l'incitamento, né la politica del 'pagare per uccidere', né ha adottato le misure necessarie per combattere il terrorismo, come dimostrato di recente con la scoperta di razzi e missili vicino a Ramallah la scorsa settimana. L'Autorità Nazionale Palestinese è parte del problema e non della soluzione. Questo è anche il motivo per cui gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni all'Autorità Nazionale Palestinese e impedito ai suoi alti funzionari di entrare nel suo territorio".  

In ogni caso, spiega ancora Marmorstein, "Israele non accetterà alcun testo distaccato e immaginario che tenti di costringerlo ad accettare confini indifendibili. I gesti politici rivolti al pubblico nazionale danneggiano solo il Medio Oriente e non sono utili. Invece, se i Paesi che hanno firmato questa dichiarazione desiderano davvero stabilizzare la regione, dovrebbero concentrarsi sulla pressione su Hamas affinché rilasci gli ostaggi e proceda al disarmo immediato". 

L'ambasciatore israeliano negli Stati Uniti Yechiel Leiter ha intanto pubblicato una dura critica al primo ministro britannico Keir Starmer in seguito al riconoscimento da parte della Gran Bretagna dello Stato palestinese. "Quando Neville Chamberlain si è venduto ai nazisti, credeva (scioccamente) di evitare il conflitto. L'unica cosa che Starmer sta cercando di evitare è una presa di potere islamista in Gran Bretagna. Ha premiato i nuovi nazisti e riceverà solo vergogna", ha scritto Leiter su X. 

Dopo la dichiarazione del leader Gb, la Germania ha però ribadito la propria posizione secondo cui non riconoscerà uno Stato palestinese finché israeliani e palestinesi non negozieranno una soluzione a due Stati. In partenza per l'Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul ha affermato: "Una soluzione negoziata a due Stati è la strada che può consentire a israeliani e palestinesi di vivere in pace, sicurezza e dignità. Per la Germania, il riconoscimento di uno Stato palestinese avviene alla fine del processo. Ma questo processo deve iniziare ora". 

Intanto i ministeri degli Esteri di Arabia Saudita e Qatar hanno accolto con favore il riconoscimento di uno Stato palestinese da parte dei quattro Paesi. Secondo il ministero degli Esteri saudita, ciò "conferma il serio impegno dei Paesi amici a sostenere il processo di pace e promuovere la soluzione dei due Stati basata su legittime risoluzioni internazionali". Nel frattempo, il Qatar ha invitato altri Paesi ad adottare misure analoghe. 

 

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