America Week – Episodio 27


NEW YORK (ITALPRESS) – C’era una volta… il presidente dei dazi.

Minacciava, sbraitava, alzava le tariffe al cielo e poi, quando arrivava il momento, si ritirava.

Come nella favola del “lupo al lupo”.

Peccato che il lupo, a forza di non arrivare mai, potrebbe presentarsi proprio ora, mentre Wall Street dorme.

Donald Trump continua a usare i dazi non come vera politica economica, ma come strumento di pressione, di intimidazione, di negoziato.

Una leva che funziona fino a quando i mercati non ci credono più.

Infatti, ogni volta che Trump minaccia una nuova ondata di tariffe, gli investitori reagiscono con un’alzata di spalle: “Tanto non lo farà”.

Ma se stavolta lo facesse? Il caso Brasile è emblematico.

Trump ha minacciato un dazio del 50% sulle esportazioni brasiliane se Lula non “riabilita” Jair Bolsonaro.

Altro che commercio: è politica estera travestita da protezionismo.

E lo schema si ripete: sanzioni a chi indaga Netanyahu, alla rapporteur dell’ONU Francesca Albanese, e minacce perfino alla Spagna se osa ridiscutere i suoi impegni NATO.

x09/sat/gsl

Stai leggendo un articolo di > Esteri