Il vino Made in Italy tra export e nuove sfide
ROMA (ITALPRESS) – I vini italiani continuano a conquistare il mondo, confermando l’export italiano come una delle colonne portanti dell’economia agroalimentare nazionale.
Tante le sfide che il settore dovrà però affrontare: dalla crescente concorrenza globale all’andamento delle politiche commerciali, fino ai cambiamenti nei gusti dei consumatori.
Gli Stati Uniti – secondo un’analisi di Winemeridian, magazine di riferimento per il settore vitivinicolo – si confermano il primo mercato di destinazione per il vino italiano, con un interesse costante per le etichette di alta qualità e una predilezione per le denominazioni più conosciute, come Barolo, Brunello di Montalcino e Amarone.
Spicca poi la Cina, dove il consumo di vino sta diventando sempre più un’esperienza gastronomica e cultura del lusso.
Importante incremento anche in Giappone e Corea del Sud, dove si registra un incremento della richiesta di vini italiani, in particolare quelli biologici e biodinamici.
In espansione anche il Canada, dove il consumo è in costante crescita grazie anche agli accordi commerciali favorevoli che semplificano l’importazione.
I consumatori canadesi prediligono vini di qualità con una forte identità territoriale, un elemento che favorisce le produzioni italiane con certificazioni DOC e DOCG.
Per gli esperti, il vino italiano ha davanti nuove importanti sfide. In primis, il cambiamento climatico che sta influenzando la produzione vinicola, modificando la maturazione delle uve e rendendo necessarie strategie di adattamento. Altri elementi chiave sono la digitalizzazione ed il consolidamento del valore percepito del Made in Italy. Infatti, se da un lato la reputazione del vino italiano è solida, dall’altro è fondamentale evitare la banalizzazione del prodotto.
mgg/gsl
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