07/08/2008   14:21 1304

A colloquio con Kaba dei Modena City Ramblers, in concerto a Casalbore


A Casalbore, ieri alle 11 di sera s'è tenuto il concerto dei Modena City Ramblers, promosso dall’associazione culturale Casalis Albulus che quest’anno ha voluto un gruppo di musica all’avanguardia. Un gruppo di genere, molto apprezzato dai giovani. “Uno spettacolo, ha dichiarato Antonio Salvatore, responsabile dell’ associazione Casalis Albulus, che ha fatto divertire ma anche riflettere su quello che i Modena trasmettono con i loro testi di lotta.”
Il Quaderno ha poi fatto quattro chiacchiere con uno storico componente del gruppo, Arcangelo “Kaba” Cavazzuti che suona tastiere, batteria, percussioni e chitarra.
Come Modena City Ramblers state promuovendo "Bella Ciao - Italian Combat Folk For The Masses", un primo progetto internazionale...
Si, vero. È un album che abbiamo fatto per il mercato estero in cui abbiamo incluso classici del nostro repertorio; in realtà possiamo definirli dei veri e propri cavalli di battaglia, ripresi e rivisitati in chiave un po’ più folk con la produzione di Terry Woods, dei Pogues. Il disco, in un'ampia panoramica, comprende brani in lingua inglese, alcuni con qualcosa di spagnolo, di francese e in dialetto.
Avete, quindi, deciso di aprirvi al mercato internazionale?
È una scelta che proviene dall’esperienza che abbiamo in tal senso. Ogni anno facciamo qualche giro in Svizzera, Olanda, Germania, Francia e abbiamo notato che i nostri concerti riuscivano a coinvolgere al di là dei contenuti dei testi.
Questa sera, invece, a Casalbore, piccolo borgo irpino...
Noi cerchiamo di coprire l’intera penisola, anche se organizzare date nel Sud Italia comporta maggiori difficoltà. Cerchiamo sempre di far coincidere le varie date in zone più o meno vicine. Infatti, domani (ndr. stasera) saremo in provincia di Cosenza.
La nuova formazione dei Modena City Ramblers...
Siamo tornati alle origini, quando avevamo due cantanti, Cisco e Albertone. Dopo un po’ c’è stata la scissione; Alberto ha preso un’altra strada e Cisco si è caricato la responsabilità di essere l’unica voce. Attualmente, abbiamo deciso di cambiare, volendo provare, vocalmente, un innesto femminile. Si è poi pensato anche a non avere una punta di diamante, puntando sull’apporto di ogni elemento del gruppo.

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