Morante: "Sostegno al reddito per chi assiste i cittadini in difficolta' e bisognosi"
Sabrina Morante presenta la sua candidatura e lancia l'idea assistere cittadini soli ed anziani e offrire a chi presta loro assistenza, sostegno al reddito con i voucher.
“Da poche ore è stata diffusa la notizia del ritrovamento del cadavere di un’anziana donna che viveva da sola al Rione Libertà, ecco, questo è uno dei motivi che mi ha spinto a candidarmi. Per il lavoro che svolgo quotidianamente sono a contatto con persone inferme e anziane che spesso vengono lasciate sole ed indifese, credo che un ‘Comune solidale’ abbia il dovere di assistere ed accudire i suoi cittadini più bisognosi”.
Questo quanto dichiarato da Sabrina Morante, candidata al consiglio comunale di Benevento nella lista di Benevento Popolare, per spiegare la sua candidatura alle prossime elezioni amministrative di giugno.
“Purtroppo – continua – siamo una società che invecchia sempre di più e che sempre più persone hanno bisogno di un’assistenza per le loro infermità e malattie. In questo senso il nostro Comune dovrebbe fare di tutto per stare vicino ai nostri cittadini più deboli. Mi permetto sommessamente in questo ambito, mutuando un’idea del mio candidato sindaco Del Vecchio, di avanzare una proposta
che potrebbe andare incontro sia a quei cittadini che per varie vicissitudini sono rimasti senza lavoro che a quelli che hanno bisogno di assistenza. Invece di pensare a fantomatici redditi di cittadinanza, si potrebbe pensare di pagare quelle persone che si rendono disponibili a rendere questo tipo di servizio e che sono rimaste senza reddito, previo opportuno corso di preparazione, con i ‘buoni lavoro’ (voucher). Con questa proposta si otterrebbero vari vantaggi: il primo di poter ampliare la platea dei cittadini assistiti, offrire un minimo di sostegno al reddito a chi è rimasto o è senza lavoro, il tutto fatto con dignità e decoro. Infatti, penso che una persona che sia rimasto senza lavoro, ma che ha un minimo di amor proprio, più che aspettarsi un reddito di cittadinanza senza far niente, avrebbe più soddisfazione ad avere un minimo di reddito (con i relativi contributi previdenziali e assicurativi) ponendosi al servizio della propria città e soprattutto dei cittadini più bisognosi”.
E conclude. “Se in questa campagna elettorale più che fare inutili polemiche si parlasse di queste cose avremmo due risultati utili: da una parte riavvicineremo i cittadini alla politica e dall’altra faremmo crescere un dibattito dal quale emergerebbe una classe dirigente all’altezza dei problemi della città”.