La Cna Sannio piange la prematura scomparsa del segretario Pasquale Massaro
La Cna del Sannio piange la perdita prematura e crudele del suo Segretario, Pasquale Massaro e stringe i suoi familiari in un abbraccio forte e struggente. Pasquale e la storia della Confederazione Nazionale dell’Artigianato nel Sannio sono un tutt’uno: la Cna esiste, è viva, è una presenza reale nel panorama dell’associazionismo democratico sannita perché Pasquale vi ha profuso, con una generosità senza eguali, ben oltre l’impegno che sarebbe stato giusto chiedergli. Pasquale è sempre stato un riformista vero: il mondo, per lui, non andava bene come era, pieno di ingiustizie e di diseguaglianze, di privilegi per alcuni e prepotenze a danno di altri.
Era convinto che questo mondo dovesse essere cambiato per un altro che mettesse al centro l’uomo con tutta la sua potenziale umanità da sviluppare e che per farlo occorresse che tutti gli uomini di buona volontà si mettessero insieme. Ed era convinto che ad un’idea di un mondo diverso si potesse conquistare con il ragionamento, con la parola, con l’esempio, la maggioranza degli uomini.
Questa è stata la sua scelta di vita, nella militanza politica a cui, convintamente e mai pentito, sacrificò ogni altra possibilità di personale realizzazione; militanza poi proseguita nell’impegno associativo.
Pasquale credeva negli uomini; credeva nel valore immenso del rapporto di scambio tra uomo ed uomo; individuava in ciascun interlocutore qualità da mettere a valore; restava, ieri come nei suoi ultimi giorni, curioso di tutto ciò che si muoveva attorno a lui ed appassionato nel ritrovare nell’angolo più sperduto del Sannio, nel suo interlocutore l’attitudine della formichina a costruire
con impegno, dedizione, collaborando con gli altri.
Tutto ciò ne ha fatto un dirigente inimitabile di un mondo complesso, quello degli imprenditori che non disdegnano di lavorare, in bottega o nel cantiere, con le proprie mani, ai quali è sempre stato legato non tanto da un rapporto politico o sindacale, quanto in primo luogo da un profondo affetto, fatto di stima, considerazione, volontà di metterci del suo perché quel valore del fare contando sulle proprie forze Pasquale la viveva come la parabola che semplificava il suo riformismo.
Pasquale ha amato la CNA come sua creatura prediletta, di un amore sconfinato, mai venuto meno neppure nei momenti difficoltà grande, quando tutto sembrava congiurare per dire che non vi era spazio per una organizzazione simile nel suo Sannio; quando le amarezze di incomprensioni assurde hanno fatto di tutto perché tale rapporto fosse avvelenato.
Aveva ragione lui: aveva ragione ad avere fiducia negli uomini e nelle donne che con il suo impegno aveva portato nell’organizzazione, perché quell’affetto è stato ricambiato, quella fiducia è stata reciproca e consente oggi, guardando alle cose che ci ha insegnato, di poter dire che noi andremo avanti. Andremo avanti perché è giusto farlo; è giusto battersi per la valorizzazione del lavoro in tutte le sue forme; è giusto impegnarsi perché il ruolo di chi conta solo sulle sue forze e con le sue forze contribuisce ben più di altri al Paese, sia pienamente riconosciuto.
Andremo avanti perché il suo lavoro non può essere smarrito, anche se il vuoto che ci lascia sarà difficilmente colmabile.
Ciao, Pasquale! Resterai sempre con noi.
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