06/12/2014   9:46 2988

In Confindustria si parla di giustizia con Giovandomenico Lepore e Nico Pirozzi


Per la conclusione di un processo con tre gradi di giudizio bisogna attendere 8 anni nel nostro Pese (2.920 giorni) rispetto ai 395 giorni della Svizzera. L’Italia è, assieme alla Slovacchia e al Giappone il peggior paese in termini di efficienza del sistema giudiziario. Non potrebbe essere diversamente con l’impianto normativo attualmente vigente. Di questo e di altro si è dibattuto nel corso della presentazione del libro di Giovandomenico Lepore e Nico Pirozzi “Chiamatela pure giustizia (se vi pare)” tenutasi ieri presso la sede di Confindustria Benevento.
Biagio Mataluni, Presidente di Confindustria Benevento, nel suo saluto ha ringraziato Lepore per aver consentito attraverso la presentazione del libro, un confronto schietto tra istituzioni, magistratura ed imprese sui temi delicati della legalità e della giustizia. Mataluni ha sottolineato, inoltre, il legame tra giustizia ed imprese. Un sistema giudiziario efficiente e celere è uno degli elementi indispensabili per sostenere e rilanciare l’economia.
Per Costanzo Jannotti Pecci, intervenuto alla presentazione, il tema della legalità è uno degli argomenti che da anni Confindustria ha messo al centro della sua politica associativa. Gli autori, infine, hanno spiegato alla platea lo spirito e la struttura del libro.
Nico Pirozzi, giornalista professionista, e coautore del libro, ha evidenziato che l’elaborato si suddivide in due parti: la prima mette in risalto la questione della giustizia rispetto agli interventi governativi, nella seconda invece si analizza l’attuale struttura del sistema giudiziario.
In particolare Pirozzi ha ricordato che la Campania in molte parti del libro viene utilizzata come metafora del Paese. Un modello in negativo dal quale avviare riflessioni. L’esperienza napoletana in particolare diventa un laboratorio per comprendere quello che è accaduto a Roma e domani forse accadrà nel resto del Mondo.
Lepore nel suo intervento ha spiegato di aver vinto ogni resistenza alla pubblicazione del libro quando si è reso conto che questo sarebbe potuto servire a rafforzare l’idea di legalità per la quale si è battuto per tutta la vita.
L’ex Procuratore ha sottolineato che in molti punti si ravvisa il suo pessimismo nei confronti della magistratura. Tuttavia il male peggiore della giustizia è la lentezza dei processi. Un processo lento infatti non rende giustizia a nessuno. Purtroppo non ci sono soluzioni radicali per questo problema ma si potrebbero prevedere piccoli accorgimenti come ad esempio eliminare i casi che non costituiscono reato ma solo processo amministrativo. Sulla riforma giustizia si aspettano ancora risposte dal Governo. Tuttavia non possiamo che essere fiduciosi ed attendere gli interventi giusti.

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