Italia, Giappone e Regno Unito firmano l'accordo sui caccia del futuro
Londra e Roma pronte a sostituire circa 240 jet Eurofighter. Il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto ha firmato a Tokyo l'accordo sul Global Combat Air Programme (Gcap), insieme ai suoi omologhi giapponesi e britannici. L'accordo prevede lo sviluppo di un nuovo caccia di sesta generazione, che dovrebbe entrare in servizio entro il 2035.
L'Italia e il Regno Unito, che attualmente dispongono di circa 240 jet Eurofighter, hanno deciso di partecipare al Gcap per sostituire questi velivoli, che stanno diventando obsoleti. Il Giappone, invece, intende sviluppare un successore per i suoi 90 jet da combattimento F-2, che dovrebbero essere ritirati a partire dal 2030.
Il Gcap è un programma ambizioso e complesso, che richiederà un investimento significativo da parte dei tre paesi coinvolti. Tuttavia, ha il potenziale per creare un vantaggio tecnologico significativo per l'Occidente.
"L'accordo di oggi è un passo importante verso lo sviluppo di un nuovo caccia di sesta generazione", ha dichiarato il ministro Crosetto. "Questo programma è fondamentale per garantire la sicurezza dell'Italia e dei suoi alleati".
Il Gcap è stato annunciato per la prima volta nel 2022. I tre paesi coinvolti hanno già iniziato a lavorare insieme alla definizione delle specifiche del nuovo caccia.
L'Eurofighter Typhoon è un caccia multiruolo di quarta generazione e mezza, progettato come caccia intercettore e da superiorità aerea ma adattato, nel corso del suo sviluppo, a svolgere anche altri ruoli, tra cui l'attacco al suolo, la ricognizione e la guerra elettronica.
Il programma Eurofighter è stato avviato nel 1985 da quattro paesi europei: Regno Unito, Germania, Italia e Spagna. Il primo volo del prototipo è avvenuto nel 1994 e il primo esemplare di produzione è stato consegnato nel 2003.
L'Eurofighter è un velivolo altamente agile e manovrabile, equipaggiato con un radar a scansione elettronica attiva (AESA), un sistema di combattimento integrato (ICMS) e un'ampia gamma di armamenti.
Il programma Eurofighter ha avuto un significativo impatto a livello industriale per i paesi coinvolti. In Italia, ad esempio, l'indotto del programma ha generato circa 10.000 posti di lavoro e ha contribuito a sviluppare nuove tecnologie e competenze nel settore aerospaziale.
Secondo uno studio del Ministero della Difesa italiano, l'indotto del programma Eurofighter ha generato in Italia un valore aggiunto di circa 20 miliardi di euro dal 1985 ad oggi.
L'Eurofighter è attualmente in servizio con le forze aeree di sette paesi: Regno Unito, Germania, Italia, Spagna, Austria, Arabia Saudita e Kuwait. L'accordo sul Gcap rappresenta un'importante opportunità per l'industria aerospaziale italiana, che potrà contribuire allo sviluppo di un nuovo caccia di sesta generazione, in grado di garantire la sicurezza dell'Italia e dei suoi alleati per i decenni a venire.
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