Depistaggio, Atletico Brigante e Oltreconfine esprimono solidarieta' a Said Sahir
Il CSA Depistaggio, l’Atletico Brigante e la scuola d’italiano per stranieri Oltreconfine esprimono solidarietà a Said Sahir, il ventiseienne marocchino residente a Montefusco. Il giovane che vive in Italia da circa dieci anni, nei giorni scorsi impossibilitato al rinnovo del permesso di soggiorno, si è autodenunciato ai Carabinieri, definendosi irregolare essendo privo di un lavoro che gli permetta il rinnovo. Per questo ora Said si trova nel Centro di Accoglienza per richiedenti Asilo di Bari.
Oltreconfine, la scuola di italiano per stranieri attiva a Benevento, Atletico Brigante, squadra di calcio popolare, e CSA Depistaggio esprimono piena solidarietà a Sahid Sahir, un giovane 26enne di origini marocchine, attualmente rinchiuso nel CIE di Bari Palese. Said vive a Montefusco (AV) da oltre un decennio. Ha le stesse passioni, gli stessi interessi, gli stessi problemi dei suoi coetanei: frequentare il circolo del paese, giocare a calcio, affrontare le difficoltà per trovare lavoro. Visitando Montefusco, è normale trovarlo in giro insieme ai suoi amici. Said non è un migrante integrato nella comunità, è parte della comunità. Negli ultimi tempi la condizione di irregolare, nella quale si trova da alcuni anni (non per sua volontà) era diventata esperante, creandogli difficoltà non solo in ambito lavorativo, ma persino per giocare a calcio nella squadra locale. La problematicità della situazione ha spinto Said a un gesto estremo: autodenunciare la sua condizione di «clandestino». Un gesto pressoché unico, che è stato dettato dal desiderio di accendere i riflettori sull’assurdità della sua situazione
personale. Al momento Said ha di fronte a sé due possibilità: essere rispedito forzatamente in Marocco o ottenere un permesso di soggiorno per un anno. Tutto è nelle mani di un giudice, mentre a Montefusco l’intera comunità si è mobilitata a favore del giovane «clandestino». La vicenda mostra quanto sia incongruente la legislazione italiana in materia di immigrazione. I migranti irregolari vivono in condizioni complicate fino all’inverosimile: privi di ogni diritto, sottoposti allo sfruttamento dei datori di lavoro, additati da parte della classe dirigente come delinquenti, sprovvisti di ogni certezza non solo per il futuro, ma persino per il presente. Tuttavia i migranti, compresi i «clandestini», sono essenziali per il progresso del Paese, sia da un punto di vista culturale, sia economico. Tutti gli italiani, compresi quelli che sparano ad alzo zero contro i «clandestini», dovrebbero ricordare almeno che, se non ci fosse l’immigrazione, l’economia del Paese sarebbe collassata da anni. Uno Stato come l’Italia, che si dice civile e, per altro, deve all’emigrazione dei suoi cittadini una parte significativa del proprio sviluppo, non può considerare straniero chi vive sul territorio nazionale da decenni. Oltreconfine, Depistaggio e Atletico Brigante rifiutano la nozione stessa di «clandestinità»: non si può essere «clandestini» per il solo fatto di vivere in un Paese diverso da quello dove si è nati. Per questo chiedono che le autorità competenti risolvano in tempi brevi la questione di Said Sahir e, soprattutto, che cambi radicalmente la legislazione sull’immigrazione.