Baglioni strega Lampedusa: "La pace è un sogno che non si deve smettere di sognare" 28/09/2025   20:12 191

Baglioni strega Lampedusa: "La pace è un sogno che non si deve smettere di sognare"


(Adnkronos) - "Vi devo dire una cosa, se non ve la dico non riesco a iniziare: sono emozionato, come forse mai a mia memoria posso ricordare in tutti questi anni di musica e palchi". E' una voce rotta dalla commozione quella con cui Claudio Baglioni ha aperto l'anteprima nazionale del suo 'Grand Tour La Vita è Adesso' a Lampedusa. "Addirittura più che nella mia città: quando devo cantare a Roma divento nervosissimo, ma qui questa sera è persino peggio. Ci sono stati momenti di panico, mi sento molto coinvolto". E come dargli torto.  

Lampedusa non è solo il punto più a sud d'Italia, per Baglioni è "il punto più a Sud del cuore": è qui che nel 1998, durante un tour negli stadi, è nata una passione insanabile, è qui che per dieci anni ha dato vita all’avventura di O'Sciá. Ed è da qui che Baglioni ha scelto di partire per il suo ultimo viaggio musicale in giro per l’Italia: 40 concerti in 40 luoghi di valore artistico e paesaggistico, per celebrare i 40 anni dell’album più venduto di sempre in Italia.  

Partendo da Lampedusa, inevitabile toccare il tema dei migranti, e delle guerre che affliggono il mondo. "Io per farmi un'idea ci metto tanto, ancora a 74 anni tante cose non le ho capite - spiega Baglioni -. Detesto quelli che su ogni cosa dicono la loro. Vedo delle trasmissioni televisive dove ci sono giornalisti che passano da parlare di Gaza a parlare di Garlasco, e poi magari di diete nello stesso identico modo". In questo clima così arroventato "sono convinto che gli artisti e i personaggi pubblici siano dei trombettieri, suonano la carica ma non sanno fare nessuna guerra. Ma visto che non riusciamo a far diminuire i fatti negativi, possiamo almeno aumentare quelli positivi”. E così, il suo live nell’isola diventa un atto di resistenza poetica.  

Lampedusa, con i suoi 7.000 abitanti, risponde con una presenza straripante: è sold out ovunque, con 25 voli e 14 navi aggiunti per l’occasione. Nello Stadio Comunale che ospita l’evento sono 9.500 i braccialetti distribuiti. Un’impresa “epica, non per le dimensioni del palco (31 metri per 16, 56 e alto 15 metri, ndr) ma per il cuore che ci è voluto per realizzarla”, spiega il manager Ferdinando Salzano. Baglioni non si limita a cantare: costruisce un racconto in cui l'emozione è il fil rouge. Il live, 20 musicisti sul palco con lui, si apre con un preludio di quattro brani (‘Io sono qui’, ‘Dagli il via’, ‘Acqua dalla luna’, ‘Poster’) che raccontano la prima parte della sua vita, “la mia solitudine, la timidezza, che non si supera mai”, spiega. Poi, per la prima volta, esegue tutti e dieci i brani dell’album ‘La vita è adesso’. Il pubblico canta ogni parola, l’apice arriva con ‘E adesso la pubblicità’, ‘Notte di note, note di notte’ e, ovviamente, ‘La vita è adesso’. 

“La pace è un sogno che non bisogna mai smettere di sognare perché è l’unico modo per evitare che il mondo precipiti nell’incubo”, dice l'artista fra gli applausi. Una vera festa, che non è stata rovinata neanche da qualche polemica delle scorse settimane sugli 800mila euro spesi dall’amministrazione comunale per tre giorni di eventi, tra cui appunto il concerto di Baglioni: “Mi dispiace sempre quando si mischiano soldi e musica, ma è una polemica nata e morta lì, seppellita dai manifesti sparsi per l’isola alla Mao Tse Tung che non permettono il dissenso”, ironizza con classe il cantautore. Che davanti a quei cartelloni con la sua faccia sparsi ovunque per l’isola si imbarazza pure, com’è nel suo stile: “Qui conosco tutti. Sembra una cosa un po’ postuma”, scherza.  

E infatti il pubblico è vivissimo: canta per oltre tre ore di live dove non manca quasi nessuno dei successi più grandi dell'artista, ‘Amore bello’, ‘Io me ne andrei’, ‘Quante volte’. E poi tre medley: uno “del cuore”, uno “collettivo”, uno "geografico", che va da ‘W l’Inghilterra’ a ‘Porta Portese’. 'Questo piccolo grande amore' è lì, come sempre, a ricordare la bellezza e il peso della memoria. E quanto Baglioni canta 'Avrai', scritta per il figlio Giovanni, si commuove fino alle lacrime. "Ho pensato a mio nipotino -rivelerà ai cronisti a fine concerto- l'ho cantata tante volte, ma è la prima volta che mi succede. Questo concerto è stato il più difficile della mia vita". Il Grand Tour La Vita è Adesso prenderà il via da piazza San Marco a Venezia il 29 giugno 2026, con 40 date fino al 12 settembre 2026, toccando luoghi simbolici e scenari mozzafiato. "Erano tanti anni che non facevo tour in luoghi all'aperto, voglio tornare a godermela”, confessa.  

Ma se questo sarà l'ultimo tour, non sarà però l'addio alle scene di Baglioni, che in seguito si esibirà in una serie di eventi singoli, fuori dall'idea di un tour organizzato. "Saranno unici e speciali", anticipa. E questi eventi non si esclude possano essere negli stadi. Di sicuro Roma non mancherà, e sarà probabilmente l'evento finale. "Così non faccio tanta strada dal palco alla pensione”, sorride Baglioni. Ma i fan stiano tranquilli, per il momento sembra ancora lontana. (di Ilaria Floris) 

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