Accoglienza e integrazione come pratiche di democrazia. Inchiesta de ilQuaderno.it
Italia terra di santi, navigatori e... di migranti. Non possiamo non ricordare chi eravamo, per comprendere chi siamo diventati.
Alla luce di questo, crediamo doveroso, per un giornale che orienta le coscienze e forma l'opinione pubblica, analizzare la realtà che ci circonda, cercando di comprendere le dinamiche ed i temi dell'attualità.
Per questo inauguriamo oggi, per la penna della nostra valente collaboratrice Daniela Piesco, un ciclo di interviste sul tema dell'immigrazione.
G.S.
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Il dibattito sull'immigrazione continua a contrapporre due ideologie, una che sostiene che questo fenomeno rappresenti un'enorme risorsa e l'altra di chi crede che rappresenti solamente un'ulteriore problema per la nostra già debole economia.
Solo il 34% della popolazione appoggia la prima tesi, invece il 64% degli italiani sostiene esattamente l'opposto. Infatti l'accoglienza dei migranti rappresenta una spesa abbastanza consistente, basti pensare che nel 2016 il nostro paese ha speso circa 3,7 miliardi di euro in strutture di accoglienza, personale, sanità, assistenti sociali e traduttori.
Alcuni sostengono che i nuovi immigrati sottraggono lavoro agli italiani, ma questi ultimi non considerano che i mestieri in cui vengono impiegati i rifugiati sono,la maggior parte delle volte, umili ed estremamente faticosi. Inoltre sempre più frequentemente gli stranieri vengono sottopagati o si accontentano di paghe molto inferiori rispetto a quelle regolari. Questo rappresenta un enorme vantaggio per i datori di lavoro che in questa maniera riescono a “mettere in tasca” maggior denaro.
Ci sono anche altri aspetti favorevoli all'immigrazione. Gli stranieri che sbarcano sulle nostre coste, ad esempio, sono prevalentemente giovani, facendo scendere il tasso di vecchiaia della popolazione italiana. Inoltre, al contrario di quello che si possa credere, il lavoro degli immigrati serve a pagare le pensioni a circa 700mila italiani.
Oggi si tende a generalizzare, dicendo che gli immigrati sono tutti terroristi, assasini, stupratori, non a caso, infatti, nelle ultime vicende di cronaca nera nazionale che hanno visto, purtroppo la morte di un giovane carabiniere, si e' levato, immediatamente, senza appello, un grido razzista contro i nord -africani che – come subito si è scoperto – nulla c'entravano con l’omicidio.
Dell'omicidio, difatti, è imputato a cittadini di nazionalità americana, per giunta reo-confessi. E' bene sottolineare, dunque, che sui barconi che approdano sulla nostre coste viaggiano anche numerosissime persone innocenti, tra
le quali possono esserci alcune estremamente preparate e pronte a svolgere impieghi professionali.
Generalizzare humanum est, ma come diceva Alexandre Dumas figlio “Tutte le generalizzazioni sono pericolose. Anche questa”.
Tuttavia, crediamo sia fuor di dubbio che i migranti siano come noi, degli esseri umani, tanto forti al punto di abbandonare il loro passato, le loro abitudini e la famiglia, per sfuggire dalla miseria e dalla povertà. E' nostro dovere, quindi, offrire loro asilo e riparo, a patto che loro si impegnino a rispettare le regole del nostro Paese.
Crediamo - come tanti esempi anche in altre nazioni dimostrano - che la strada migliore sarebbe quella di intraprendere un percorso di completa integrazione tra la popolazione accogliente e i migranti.
Al fine di fare chiarezza sugli stereotipi di cui e' intriso il tessuto sociopolitico-culturale attuale e per tenere sempre vivo il dibattito sull'accoglienza e sull'integrazione, concepite come pratiche di democrazia, inauguriamo un ciclo di interviste che vedranno coinvolti vari intellettuali e politici locali e nazionali che saranno chiamati ad esprimere le loro opinioni sul tema.
Interverranno, tra gli altri, Gaetano Imparato, noto giornalista sportivo della Gazzetta dello sport (redazione Milano), Massimo Laganà, giornalista e autore di successo. Ha lavorato all'Europeo e ha partecipato per Morellini editore a numerose antologie tra cui Milano d'autore, Roma d'autore, Bologna d'autore ed attualmente scrive per il settimanale Oggi.
Italo Di Dio, noto professionista beneventano nonché consigliere comunale del Partito Democratico del comune di Benevento. Rino Bianchi, (Anagni classe 1965) noto fotogiornalista e autore romano che ha collaborato con tutte le testate giornalistiche nazionali e partecipato a innumerevoli progetti e libri tra cui ''Roma Negata.Percorsi post coloniali nella città.
Bruno Menna, giornalista e scrittore sannita di successo. Iose Cecanese, avvocato del foro di Benevento da sempre attivo nel campo del diritto degli immigrati.
Ci auguriamo di avervi compagni in questo viaggio.
Daniela Piesco
Il primo articolo dell'Inchiesta, l'intervista a Gaetano Imparato, giornalista sportivo della Gazzetta dello sport, sarà pubblicata domani, domenica 4 agosto.
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