03/01/2013   16:58 2705

Resta al palo il Piano Sociale di Zona della Campania. Senza fondi anche ‘Il Castagno’ di Arpaia


NOSTRO SERVIZIO - Resta senza approvazione il Piano Sociale di Zona per la Regione Campania. Il Piano si ebbe dovuto licenziare entro la fine del 2012 per poi ripartire le risorse ai vari Ambiti di zone per i servizi socio – assistenziali. Ad oggi, invece, il Piano sembra essere fermo ancora alla Sesta Commissione Consiliare. Infatti è del 31 dicembre una circolare dell’Ambito C1 (che si riferisce a diversi comuni del casertano) in cui si legge che sarebbe opportuno che almeno i servizi essenziali vengano già programmati e avviati, pur mancando il Piano Sociale Regionale. La prima denuncia per la mancata approvazione è partita dal gruppo di imprese sociali Gesco, il cui presidente Antonio Gargiulo lamenta che potranno passare anche mesi prima che il Piano venga approvato. “Nel frattempo gli Ambiti, che non hanno a loro disposizione risorse sufficienti, decideranno di chiudere tutti i servizi. È solo per senso di responsabilità che i nostri operatori continuano a lavorare, ma non saremo in grado di garantire i servizi se nelle prossime ore la Regione non deciderà di sbloccare i fondi e di approvare il Piano Sociale Regionale o se i Comuni non se ne fanno carico direttamente”. La situazione riguarda un po’ tutta la regione ed anche il Sannio ne è colpito. Infatti, vittima del mancato trasferimento dei fondi è la comunità Il Castagno di Arpaia che si occupa di servizi per anziani e disabili, ma accoglie anche persone che necessitano di brevi soggiorni. Quella di Arpaia è una villa di tre piani immersa nel verde nata nel 2006, al cui interno sono stati allestiti locali per attività laboratoriali, psicomotorie e di logopedia, una medicheria, una sala funzionale e una palestra. Il Castagno opera come centro residenziali convenzionato accogliendo fino a 12 persone, 24 ore su 24, mentre come centro diurno può arrivare ad accogliere fino a 30 persone seguite da un èquipe di sociologi, operatori sociali, educatori, animatori e assistenti sociali.

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