Processo Regeni, la difesa degli 007 egiziani: "Non c'è giurisdizione italiana"
Si è aperta ieri a Roma la prima udienza del processo per la morte di Giulio Regeni, il ricercatore friulano trovato senza vita al Cairo il 3 febbraio 2016. Imputati quattro agenti della National Security egiziana, accusati di sequestro di persona, tortura e omicidio.
Roma - Nella prima udienza del processo per la morte di Giulio Regeni, svoltasi ieri a Roma, i legali dei quattro 007 egiziani imputati per sequestro, tortura e omicidio hanno sollevato una serie di eccezioni, chiedendo ai giudici di dichiarare la nullità del decreto che dispone il giudizio.
Al centro delle contestazioni la questione della giurisdizione italiana. Secondo la difesa, il tribunale di Roma non sarebbe competente a processare i fatti contestati, in quanto avvenuti in territorio egiziano. Gli avvocati hanno inoltre eccepito la mancanza di notifica degli atti processuali agli imputati, asserendo che la traduzione in arabo dei documenti sarebbe stata depositata in ritardo.
La prossima udienza è stata fissata per il 18 marzo, quando la Corte d'Assise si pronuncerà sulle eccezioni sollevate.
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Chi era Giulio Regeni e perché si parla di caso Regeni?
Giulio Regeni era un ricercatore italiano di 28 anni, dottorando in Studi Mediterranei all'Università di Cambridge. Il 25 gennaio 2016 fu rapito al Cairo, in Egitto, dove si trovava per svolgere un periodo di ricerca. Il suo corpo senza vita fu ritrovato il 3 febbraio, con evidenti segni di tortura.
Il caso Regeni ha sconvolto l'Italia e acceso un faro sulle violazioni dei diritti umani in Egitto. Le indagini condotte dalla procura di Roma hanno portato all'identificazione di quattro agenti della National Security egiziana come i presunti responsabili del sequestro, della tortura e dell'omicidio del giovane ricercatore.
L'Egitto ha sempre negato ogni coinvolgimento nella vicenda, rifiutando di consegnare gli imputati all'Italia. Il processo che si è aperto oggi a Roma rappresenta un passo importante nella ricerca della verità e della giustizia per Giulio Regeni e la sua famiglia.
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