Premio Iside - Poesia 15/11/2018   11:29 4163

La Poesia protagonista del Premio Iside. Rita Pacilio ne svela il senso ai lettori del Quaderno


Sesta edizione per il Premio Internazionale “Iside” e secondo anno per la sezione Poesia. Presso la Rocca dei Rettori di Benevento concorrono ben 97 artisti ed un totale di 117 opere.

La serata di martedì 13 è stata dedicata alla sezione poesia, di cui ricorre la seconda edizione. Una giuria tecnica, presieduta da Rita Pacilio, ha premiato Rito Mazzarelli per la poesia “ Le ragazze di settembre” per “Aver messo in risalto le radici dei luoghi intimi e geografici, la memoria e l’amore per le emozioni attraverso l’espressione poetica matura nello stile e nel significante”.

Secondo classificato è Aniello Luciano per “La cosa meravigliosa”, che ha declamato con un trasporto che ha toccato le corde più profonde del pubblico intervenuto. Il terzo posto è per “La partita di tennis” di Gianfranco Imbriani. A tutti gli autori partecipanti è stata riconosciuta una segnalazione di merito “per aver dipinto la storia dell’umanità con la poesia”.

Il prestigioso riconoscimento è andato nell’ordine ad Antonella La Frazia, Daniela Scodellaro, Giuseppe Baldini, Roberto Lasco, Rossana Monacella, Grazia Dottore, Fernando Tedino, Antonella Vegliante, Anna Guarino, Anna Grisabella Nuzzo.

ilQuaderno.it la poetessa e saggista Rita Pacilio ha rivelato il senso della poesia ai nostri giorni: “È necessario che oggi la poesia stia lontana dai falsi moralismi. In un mondo devastato, in cui le nuove generazioni faticano a trovare il senso della vita, la poesia può assurgere ad un ruolo non solo celebrativo della realtà, ma di denuncia. Può trattare temi scottanti, pur parlando ancora del tema principe: l’amore. Attraverso la poesia si può ancora ricostruire, insegnare, rinascere”.

La poesia si adegua dunque alle epoche: cambiano le strutture, ma non cambia l’essere umano e la poesia può recuperare la pienezza dell’animo umano, deprivato per la grave perdita di valori. “Il poeta è un visionario” - ci dice la Pacilio - “ è un terzo occhio, quello dell’anima, piu sensibile degli altri e per questo non alieno dalle responsabilità”.

Sonia Caputo

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