Giornalismo e Opera dei pupi nella società sannita intenta a farsi la guerra
L'editoriale di Carlo Panella dal Quaderno Settimanale n. 549 - La frammentazione della società italiana è fenomeno evidenziato e crescente. Valori, ideali, legittimi interessi sempre più raramente uniscono molte persone per il perseguimento. Benevento e il Sannio, purtroppo, in tal senso sono state “avanguardie”. Individualismo, familismo, furbizie, grettezze, fiato corto, qui, da secoli e di gran lunga, hanno prevalso su spirito civico, identità comunitaria, costruzione collettiva d’una prospettiva (anche solo per perseguire o difendere meglio il “particulare”). Lo scriviamo sul Quaderno da decenni, al punto che ribadirlo potrebbe essere venuto a noia (dei lettori e nostra). Giova, invece, non rinunciarvi, perché, parafrasando ancora Woody Allen, toccato il fondo non si risale, ma si può continuare a scavare!
Siamo giornalmente a contatto con la società ed è impressionante constatare come questo fenomeno proceda e in ogni dove. La politica è solo il campo più evidente. E’ impresa improba e vana, per i dirigenti, cercare di tenere assieme i partiti nei quali, puntualmente, ci sono almeno due macrofazioni e vari sottogruppi, più o meno platealmente, in guerra. Così lacerati all’interno riescono a condividere, al più, gli attacchi all’avversario politico. E questi, anno dopo anno, sono diventati sempre più (inutilmente) insultanti e aggressivi nella forma, essendo fisiologica e opportuna, peraltro, la contrapposizione sostanziale. Sarcasmo, dileggio, contumelia sono oggi i segni distintivi delle prese di posizione. Con toni sempre più alti perché, metaforicamente, nella canea è difficile far emergere il singolo latrato… Tale bagaglio relazionale, poi, permea a tal punto il personale politico che riluce nelle tormentate amministrazioni degli enti locali.
Nessuno, comunque, si senta escluso o pensi di rifugiarsi dietro il “dagli al politico!”. La frammentazione oppositiva è ovunque: tra i negozianti dei centri commerciali e nel mondo del rugby, tra i sindacati e i vigili urbani, tra i residenti della stessa zona cittadina e tra paesi diversi, ad
esempio, per la conservazione ostinata del micro-presidio ospedaliero. Su tal ultimo punto, alcune delle performance più colorite. Quelli di Cerreto Sannita litigano con quelli di S. Agata dei Goti, ma questi ultimi (fuoriclasse nel dividersi) s’accusano anche tra loro, su chi combatta veramente ed efficacemente la battaglia del nosocomio contro i cerretesi. Surrogati dell’Opera dei pupi! Improbabili Orlando, Rinaldo, Gano di Maganza, Rodomonte e Agrimante emergono da ogni anfratto della realtà sannita e si colpiscono, quasi solo a parole e con documenti, senza senso, incontrollati: nemmeno i pupari, infatti, ove ve ne siano ancora, sono più quelli d’una volta…
Ma non è una farsa, purtroppo, quella che va compiendosi! E’ la vita di un territorio e dei suoi abitanti. E’ quindi un dramma per una zona povera e marginale, economicamente e culturalmente, in precaria connessione col mondo esterno per i gap nelle infrastrutture materiali e immateriali. Anche per questo, il Sannio conta poco nella competizione territoriale (che intanto avviene) e non accorcia le distanze.
Di tali contrapposizioni e distruttività, i mezzi d’informazione sono l’arena preferita. Né è possibile sottrarsi: le notizie vanno date tutte. Non si può celare la realtà, nascondendo le nequizie. Si può, questo sì, non alimentarle (speculando sull’imbarbarimento), informare meglio e di più su quanto produce o propone la locale parte costruttiva, che c’è, benché limitata dal vento disgregante che tira.
Senza mai dimenticare, quando le si conoscono, le regole del mestiere, bandendo quindi i pettegolezzi o le “notizie” con il condizionale che trasformano i media in marionette tra le tante. Il corretto giornalismo, poi, deve sempre tenersi distinto e distante da coloro che esercitano il potere per deontologia, ma anche per l’autorevolezza che, nel tempo, così si ottiene e ti fa prediligere dai lettori. In questo contesto e nella società della comunicazione in cui viviamo, è una risorsa molto importante, il nostro unico obiettivo.
Carlo Panella