06/08/2010   12:35 6920

Di Salvo comincia all'ASL il 9. De Lorenzo: da giovane incantava le studentesse!


Enrico Di Salvo comincerà a operare, come commissario dell’Azienda Sanitaria Locale di Benevento, da lunedì 9 agosto. Il manager, 61 anni, docente di Chirurgia generale alla Federico II di Napoli, è nato a Benevento. Il padre era una magistrato del locale Tribunale, prima di andare a lavorare presso la Corte d’Appello di Napoli città dove trasferì la famiglia. Enrico Di Salvo Ha due figli.

Legato a Forza Italia e ad Antonio Martusciello che lo portò tra i berlusconiani nel 2000 dovrà applicare le severe direttive imposte dal Piano di rientro dal debito dalla Giunta Regionale che ieri ha nominato lui e i restanti manager delle altre sei ASL campane. Nomine sofferte per le divisioni tra PDL e UDC sulle attribuzioni delle sedi.

Di Salvo dovrà far passare nel Sannio le drastiche decisioni del Governo Berlusconi e della Giunta Caldoro, soprattutto farle accettare agli abitanti di Cerreto e della Valle Telesina che hanno visto molto ridimensionato il loro precedente ospedale, divenuto un presidio di comunità, nonché a quelli del Fortore e di San Bartolomeo in Galdo che, addirittura, hanno visto, dopo 50 anni, decretare “chiuso” il loro costruito nosocomio, prima ancora che venisse aperto!

Ma Di Salvo non è parso scoraggiato, perché a caldo ha già detto che “la gente capirà”. Negli ospedali “non possibile avere solo posti per gli acuti e niente per i malati residenziali, disabili, malati di mente”, lasciati solo a carico delle rispettive famiglie che li assistono”.

Sulle origini sannite di Di Salvo, torna oggi Giuseppe De Lorenzo, responsabile del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura della locale Asl che, già ieri sera, aveva immediatamente plaudito alla sua nomina a commissario. Lo fa in una lettera aperta al commissario dai toni malinconici, nostalgici e faceti. In essa tra l’altro si legge: “Caro Enrico… questa mattina, nel corso della mia quotidiana visita al cimitero mi sono fermato dinanzi al sepolcro dei tuoi cari e una miriade di ricordi, l'uno più piacevole dell'altro, è riemersa dall'ormai polveroso magazzino della memoria.

Ho ricordato i tuoi nonni quando andavano fieri del tuo papà, il giudice Corrado Di Salvo, che fu, poi, ghermito dalla morte nel pieno vigore della maturità intellettuale, quando dinanzi a lui si schiudeva una carriera radiosa. Questi discorsi, io ero bambino, come, allora, lo eri tu, avvenivano in casa Delcogliano, famiglia di mia nonna materna. Oggi, delle persone di allora non c'è più nessuno e Raffaele Delcogliano, nostro coetaneo, come sai, fu trucidato proprio a Napoli. Pagò per essersi opposto al malaffare del tempo.

Ti rivedo, Enrico, quando tu, assistente universitario, del prof. Zannini, se la memoria non mi tradisce, sbalordivi le studentesse non solo per il bisturi incisivo, ma per la tua bellezza. Ricordo i volti trasognati delle giovani studentesse del tempo. Tu ritorni a Benevento. La vita è strana, davvero imprevedibile. Ho sempre sostenuto che i manager, il più delle volte, non abbiano alcuna competenza specifica del mondo sanitario e che, senza ulteriori indugi, dovrebbero essere sostituiti da gente competente. Con te, il mio asserito si è concretizzato. La tua presenza, qui da noi, è, quindi, garanzia di rinnovamento dopo anni bui”.

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