Cusano Mutri, replica di Frongillo: 'La mia posizione resterà sempre la stessa'
Continuano le polemiche in consiglio comunale a Cusano Mutri, sulle presunta incampatibilità di Frongillo. Dopo la nota del consiglio cusanese, pubblichiamo quella del gruppo 'Rinascita Cusanese' e dello stesso Frongillo. “C'è più di un aspetto che fa comprendere con evidenza come la vicenda relativa alla mia presunta incompatibilità per lite pendente, in quanto parte del procedimento amministrativo per aver presentato ricorso al Tar Campania per l’annullamento delle elezioni comunali del 25 maggio scorso, rappresenta un vero e proprio atto di persecuzione politica messo in campo dal sindaco e dai suoi compagni di maggioranza.” E' quanto dichiara il capogruppo 'Rinascita Cusanese', Pasquale Frongillo, intervenuto con una nota sulla vicenda oggetto del consiglio comunale di una presunta incompatibilità. “Nella seduta dell'altra sera del consiglio comunale ho espresso ancora una volta che difenderò, con fermezza, la mia posizione in merito presunta incompatibilità. Difesa che porterò avanti in tutte le sedi competenti. Nell'aula consiliare ho invitato il presidente del consiglio comunale, nonché tutti i consiglieri, ad archiviare il procedimento, ovvero dall’astenersi dall’adottare l’annunciato provvedimento di decadenza, in quanto, palesemente illegittimo non sussistendo i presupposti per la sua adozione. Così come ho evidenziato che qualora l’amministrazione comunale, per difendere tale inutile e cieca azione, dovesse affrontare delle spese, queste saranno trasmesse alla Procura Regionale della Corte dei Conti, con richiesta di verificare le eventuali responsabilità nei confronti dei consiglieri comunali che voteranno a favore e del segretario comunale. Proprio al segretario comunale, quale figura che deve garantire la legittimità dell’operato dell’amministrazione comunale, è stata più volte avanzata la richiesta se l’azione
posta in essere dalla maggioranza, in merito alla suddetta contestazione della mia presunta incompatibilità, sia legittima e non in contrasto con quanto stabilisce il Testo unico degli Enti Locali. Del resto, nel corso della seduta consiliare dell'altra sera ho ribadito che la stessa era da considerarsi inutile, in quanto l’articolo 69 del citato T.U. 267/2000, non prevede una convocazione interlocutoria in merito, bensì prevede al comma 4 che “entro i dieci giorni successivi alla scadenza del termine di cui al comma 2 (L'amministratore locale ha dieci giorni di tempo per formulare osservazioni o per eliminare le cause di ineleggibilità sopravvenute o di incompatibilità) il Consiglio delibera definitivamente e, ove ritenga sussistente la causa di ineleggibilità o di incompatibilità, invita l’amministratore a rimuoverla, o ad esprimere, se del caso, la opzione per la carica che intende conservare”. Quindi, se le mie osservazioni sono pervenute il 19 agosto, il consiglio comunale si sarebbe dovuto riunire per la decisione non in quella data ma a distanza di dieci giorni, quindi non prima del 29 agosto prossimo. E di questa inosservanza mi sono meravigliato, non tanto per l'operato del presidente del consiglio comunale, che non è mai stato amministratore di maggioranza, ma per quello del sindaco, che ha ricoperto tale carica per ben 15 anni. Infatti, al termine della discussione è stato poi deciso di concedere ulteriori dieci giorni di tempo per illustrare la mia posizione, vale a dire se rinunci o meno a proseguire sulla strada intrapresa davanti agli organi della giustizia amministrativa. Una scelta su cui io ho già fatto conoscere la mia posizione, forte anche della sentenza della Suprema Corte di Cassazione numero 16956 del 16 agosto 2005, che ancora una volta ho illustrato all'attenzione dei componenti della tavola consiliare. Posizione che resterà sempre la stessa."