Commissioni sui pagamenti tramite POS: come funzionano?
L'evoluzione del commercio elettronico e la digitalizzazione dei pagamenti hanno portato, già da qualche anno, alla diffusione capillare dei POS. Si parla di quei dispositivi che consentono ai clienti di pagare tramite carte di credito, di debito, prepagate in modalità elettronica attraverso sistemi contactless come L'NFC.
I POS, ovviamente, rappresentano un investimento che presuppone una serie di costi, fra cui le commissioni bancarie e il canone. Ci si trova di fronte ad un aspetto cruciale, che richiede dunque di essere approfondito, in quanto ha un impatto sulla gestione finanziaria delle attività commerciali.
Come funzionano le commissioni col POS?
Le commissioni sui pagamenti tramite POS consistono in una percentuale del valore della transazione che il commerciante deve corrispondere all'istituto di credito, ogni volta che un cliente effettua un pagamento tramite il Point of Sale. Questa percentuale varia in base a diversi fattori, tra cui il tipo di carta utilizzata (credito, debito o prepagata), l'istituto emittente della carta e altri elementi. La commissione serve, in sostanza, per coprire i costi operativi legati alla gestione delle transazioni elettroniche, incluse le spese per l'elaborazione dei pagamenti.
Per un esercizio commerciale, le commissioni possono rappresentare un problema, in quanto influenzano i flussi di cassa presupponendo un costo variabile. Un costo che, sul lungo periodo, può pesare a bilancio in modo importante. Esistono però alcune soluzioni per ridurle, come avviene ad esempio con la promozione sui piccoli importi di Nexi, che prevede POS senza commissioni per le transazioni fino a 10€. In pratica, si ottiene il rimborso ogni 6 mesi inerente a questa spesa, con un vantaggio economico evidente.
Differenze tra commissioni e canone del POS
Una distinzione fondamentale da fare, nel contesto dei pagamenti tramite POS, riguarda quella tra canone e commissioni per transazione. Il canone del POS è una quota fissa, generalmente mensile, che il commerciante paga al fornitore del servizio per il noleggio o l'acquisto del terminale POS e per l'accesso alla rete di pagamento elettronico. Tale canone può includere anche alcuni servizi aggiuntivi come l'assistenza tecnica e l'aggiornamento del software. Al contrario, le commissioni per transazione costituiscono un costo variabile che dipende dall'effettivo utilizzo del dispositivo per le operazioni di pagamento.
È importante sottolineare che la spesa delle commissioni e dei canoni può variare molto tra i fornitori dei servizi POS. In certi casi, infatti, il canone viene ridotto a zero, come avviene ad esempio con alcuni POS mobile, ovvero i modelli da collegare allo smartphone. Inoltre, alcuni fornitori potrebbero proporre delle tariffe ridotte sulle commissioni per transazione in cambio di un canone mensile più elevato, mentre altri potrebbero proporre delle condizioni opposte o una combinazione differente.
Conclusioni
In conclusione, le commissioni sui pagamenti tramite POS rappresentano un fattore determinante per il calcolo dei costi e il rendimento di un'attività commerciale. È quindi importante valutare attentamente le diverse opzioni offerte dai fornitori di questi servizi, tenendo conto sia delle commissioni che del canone mensile, oltre che degli altri costi insiti nell'utilizzo e nell'installazione di questo dispositivo.
^ torna in alto Stai leggendo un articolo di > Commercio