Zahi Hawass a Benevento ha ricevuto il premio "Il Fortunato d'oro"
Il riconoscimento dell’alto interesse artistico-culturale della nostra città nelle parole del noto archeologo Zahi Hawass.
Si è detto molto colpito l’archeologo di fama internazionale Zahi Hawass dal prezioso patrimonio egizio custodito presso il museo Arcos di Benevento e dal sapere che la nostra città era sede di un tempio in onore di Iside.
“La presenza di un ricercatore di chiara fama come il nostro ospite valorizza le potenzialità del nostro territorio”. Così Alfredo Salzano, moderatore dell’evento, ha introdotto questa mattina il professore presso il Salone delle Conferenze della Prefetture di Benevento.
Ad accogliere relatori e convenuti il capo di Gabinetto del Prefetto, dottoressa Maria De Feo che, dopo un breve indirizzo di saluti, ha lasciato la parola al professor Francesco Santocono, che ha dichiarato di aver espressamente scelto la nostra città per presentare la sua ultima fatica letteraria.
“Ho scelto Benevento, oltre a Roma e Catania, per presentare il mio libro” – sostiene l’autore - “perché la ritengo la mia seconda città” e ne ha lodato le caratteristiche di vivibilità. Il cattedratico insegna presso l’Università degli Studi Giustino Fortunato, che con l’occasione ha insignito il professor Hawass del premio “Il Fortunato d’oro”, a riconoscimento dell’alto impegno professionale di ricercatore e divulgatore della storia del suo popolo.
La presentazione del libro "il loto e il papiro" ha offerto ai tanti studenti intervenuti dalle varie scuole del beneventano l’occasione per un breve excursus storico della storia dell’Egitto ai tempi degli Hyksos, popolo di invasori, ma anche depositari del futuro dell’Egitto dei grandi faraoni, di cui furono i precursori. Il professor Hawass è autore di rilevanti scoperte archeologiche e al momento collabora con l’Università di Torino nella grande impresa di ritrovare la tomba della moglie di Tutankamon nella Valle dei Re.
“Riuscite ad immaginare se questa scoperta riuscisse ad opera di un team italo-egiziano?”. Gli occhi dell’archeologo si illuminano dinanzi alla platea, la quale corrisponde all’entusiasmo del relatore con un vocio discreto, che pervade l’ampia sala.
L’egittologo informa i non addetti ai lavori della raffinata strumentazione oggi a disposizione della ricerca: uno scanner capace di sondare il terreno e rilevare la presenza di reperti. “Le tombe”- dice- “si trovano a cinque metri di profondità, ma occorre andare anche più giù per trovare elementi di interesse archeologico”. Del libro del professor Santocono l’esperto ha curato la prefazione e si dice certo che la pièce teatrale avrà sicuro successo. La paragona all’Aida e augura all’autore un successo della stessa portata.
Anche la professoressa Stefania Sofra, docente di Egittologia e qui interprete di Hawass, ha parole di encomio per la pubblicazione, che – dice - “ha il pregio di travalicare la storia con l’inserimento di elementi fantastici”.
Zahi Hawass coglie l’occasione per invitare i presenti in Egitto che, rassicura, è un luogo assolutamente sicuro, a dispetto di quanto si riporti nei media. Riferisce della ripresa del turismo americano e si offre come guida a quanti decideranno di sceglierlo come prossima meta di vacanze. Non è dato sapere se Hawass sia riuscito nella promozione del suo Egitto. Dal canto nostro speriamo abbia suscitato interesse sul patrimonio artistico-culturale di Benevento di turisti e amministrazione locale; un bene potenzialmente in grado di fare la sua parte nel risollevare le sorti della città, se è vero che, come citano fonti autorevoli, Benevento è il luogo con la più alta presenza di manufatti egizi originali.
Sonia Caputo
^ torna in alto Stai leggendo un articolo di > Persone