Vicenda mensa scolastica, dissequestrati i beni alla Ristoro'

Per conoscere le motivazioni che hanno portato al dissequestro dei beni della Ristorò bisognerà aspettare, ma è questa la decisione assunta dal Tribunale del Riesame.

Dissequestrati i beni della Ristorò, è quanto stabilito dal provvedimento adottato dal Tribunale del Riesame di Benevento che ha dunque accolto la richiesta dell’avvocato D’Auria. Il sequestro, oltre 1milione di euro, ai danni dei vertici dell’azienda era partito lo scorso novembre ed eseguito dalla Guardia di Finanza.

L’accusa contestata era quella di frode in pubbliche forniture e truffa aggravata ai danni della pubblica amministrazione. Il tutto era ascrivibile all’azione investigativa che Nucleo di Polizia Tributaria stava svolgendo in merito al servizio di mensa scolastica della Scuola Primaria e dell’Infanzia di Benevento ed alcune strutture dell’Asl di Benevento.

Per la Guardia di Finanza “per aumentare i guadagni d'impresa, a discapito della qualità dei pasti in tutte le fasi di esecuzione degli appalti, violando palesemente le regole imposte dal capitolato contrattuale”. L’inchiesta fece emergere, “un sistematico riciclo di cibo avanzato nelle scuole, finanche addentato e non consumato del tutto, che in seguito veniva destinato per la preparazione dei pasti serali agli ospiti delle strutture sanitarie i quali, in più occasioni, constatato che la pietanza fosse immangiabile, si rifiutavano di consumarla”.

Un ulteriore aspetto riguardò la, “gravità delle azioni poste in essere concerne l’utilizzo anche di grassi di scarto e rimasugli vari per la confezione di pasti liquidi a soggetti che si alimentavano con il sondino”.

Inoltre, secondo la Procura, “le condotte descritte erano attuate nella totale noncuranza che i destinatari del servizio reso fossero scolari in tenera età, anziani e malati psichiatrici, e quindi categorie di soggetti deboli, non in grado di far valere le proprie ragioni e diritti”.

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