30/03/2009   21:47 5028

Sulle indagini per il caso Gaveli, Spina denuncia la Digos di Benevento


Oggi pomeriggio, presso il Comando Provinciale dei Carabinieri, Michele Spina, legale rappresentante della ditta Sis Srl, ha presentato una denuncia querela contro la Digos della Questura di Benevento. Spina denuncia di aver subito delle ingiustizie relativamente alle indagini condotte dalla Digos sul caso Gaveli, multisala cinematografica sita in Contrada Piano Cappelle alla periferia di Benevento. La querela consta di un corposo fascicolo di 15 allegati che ripercorrono la vicenda sottolineando le presunte mancanze della Digos nel procedimento penale instauratosi dopo la denuncia, fatta ai danni di Spina e del suo socio Maurizio Ionico, dal gruppo Giannuzzi Srl, proprietario della multisala.

La Sis aveva in fitto alcuni locali nel Gaveli da destinare a bar – pizzeria e sala giochi. Poi sono insorti dei contrasti che hanno aperto, oltre al giudizio penale, anche un contenzioso amministrativo. Spina e Ionico, dopo la denuncia di Luigi Giannuzzi, rappresentante della proprietà del Gaveli, sono stati posti agli arresti domiciliari dal Gip di Benevento il 28 marzo 2008. Il 16 aprile successivo, però, il Tribunale del Riesame di Napoli ha annullato tale misura. E da questo provvedimento Spina parte per denunciare i presunti torti da lui subiti nella conduzione delle indagini.

Spina sostiene che essendo Giannuzzi in contenzioso con lui le sue accuse meritavano riscontri diversi da quelli forniti dalla Digos al magistrato inquirente. Anche perché, aggiunge Spina, il 23 maggio 2008 il Tribunale di Benevento ha condannato Giannuzzi a 8 mesi di reclusione e al risarcimento della parte civile, per aver falsificato il contratto che regolamentava i suoi rapporti con la Sis di Spina. Per il denunciante questa circostanza sarebbe stata ignorata dalla Digos. Spina asserisce anche che la Digos solo dopo 9 mesi che era stata emessa l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Spina e Ionico si sarebbe fatta carico di riferire dei precedenti penali e giudiziari di Giannuzzi, omettendo (sempre secondo Spina) la condanna a 8 mesi di cui si è detto, nonostante fosse relativa a fatti strettamente connessi ai rapporti tra Giannuzzi e Spina.

Poi Spina entra nel merito della natura delle indagini svolte dalla Digos che a suo avviso avrebbe tentato di accreditare l’ipotesi che il caso Gaveli riguardasse vicenda di natura sanitaria e non urbanistica. Spina poi sostiene, nella denuncia ai Carabinieri, che Giannuzzi davanti al pubblico ministero avrebbe fatto delle dichiarazioni, poi dimostratesi non vere, ma che tutto ciò sarebbe stato omesso nell’informativa conclusiva della Digos del 2 dicembre 2008 (allegato 7 del voluminoso dossier presentato oggi ai Carabinieri). Tanto la Digos sarebbe stata morbida verso Giannuzzi tanto, per Spina, sarebbe stata severa verso Annamaria Villanacci, dirigente del Settore Igiene e Sanità del Comune di Benevento e moglie del citato socio della Sis Maurizio Ionico.

Ad esempio Spina fa riferimento sempre alla citata informativa del 2 dicembre 2008 in cui vi sarebbero dei rilievi erronei sul comportamento adottato dalla Villanacci per la revoca di un’autorizzazione nella vicenda Gaveli. Spina poi riferisce altri dettagli e scrive nella denuncia presentata ai Carabinieri che su altri episodi si riserva di riferire a voce agli inquirenti. La denuncia di Spina per conoscenza è stata inviata anche al Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Napoli, al Ministro dell’Interno e al Ministro della Giustizia.

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