Si annunciano tempi lunghi per ottenere l'anticipo in prestito del TFR, anche con quota 100
Molto probabilmente occorreranno tempi lunghi per l’anticipo in prestito ai dipendenti pubblici della buonuscita, Tfr o Tfs che sia, secondo il parere della Uil Avellino/Benevento.
Tra la domanda della certificazione del diritto al Tfr o Tfs e quella del suo accredito da parte della banca potranno passare fino a 75 giorni, a cui si potranno aggiungere i tempi di presentazione da parte del lavoratore-pensionato della domanda alla banca prescelta e i tempi d’istruttoria interna da parte della banca. Lo stabilisce, tra l’altro, la bozza di decreto del Presidente del consiglio dei ministri (Dpcm) per l’attuazione della misura sull’anticipazione della buonuscita ai dipendenti pubblici prevista dal decreto legge n. 4/2019, convertito in legge n. 26/2019.
Il provvedimento, spiega in una nota il ministro per la pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno, sarà inviato al Garante privacy e a quello su mercato e concorrenza, nonché al consiglio di stato per il parere. La misura, com’è noto, consente ai dipendenti pubblici andati in pensione, anche con quota 100, di avere in prestito una somma a valere sulla buonuscita cui hanno diritto (tutta o in parte), comunque fino a 45 mila euro, da restituire al momento della sua effettiva percezione.
Quindi, chi ha diritto a una buonuscita non superiore a 45 mila euro, può al massimo ottenere un prestito pari all’importo di Tfr/Tfs cui ha diritto; chi ha diritto a una buonuscita di misura superiore a 45 mila euro, può al massimo ottenere un prestito di 45 mila euro. Per ottenere il prestito, il lavoratore deve prima di tutto chiedere la certificazione del diritto all’anticipazione all’ente erogatore del Tfr/Tfs (in genere l’Inps).
Ottenuta la certificazione, potrà rivolgersi a uno degli istituti di credito aderenti all’iniziativa, ovverossia aderenti all’accordo quadro sottoscritto tra Abi e ministri del lavoro, dell’economia e della pubblica amministrazione. La banca, quindi, chiederà conferma all’ente erogatore della sussistenza dei presupposti per l’anticipazione e, in caso di esito positivo, entro 15 giorni liquiderà il prestito. Il Dpcm fissa un tempo massimo tra la data della domanda della certificazione e quella di accredito dell’anticipazione di 75 giorni, senza considerare i tempi di presentazione da parte dell’interessato della domanda di anticipazione alla banca prescelta e i tempi d’istruttoria interna da parte della banca.
“L’anticipazione della banca – dichiara Fioravante Bosco (Uil Av/Bn) - costituisce un contratto di finanziamento a tutti gli effetti, in cui il rimborso è effettuato, in base alla disciplina della cessione di credito, direttamente dall’ente erogatore del Tfs/Tfr mediante versamento alla banca, anziché al pensionando o pensionato. L’interessato potrà procedere direttamente, con oneri a proprio carico, all’estinzione anticipata del finanziamento, sia totale che parziale. Molti dipendenti pubblici – conclude il sindacalista – avevano creduto che l’anticipo del Tfr/Tfs sarebbe avvenuto immediatamente, mentre avevo sostenuto sin dalla prima lettura del provvedimento, che l’effettiva erogazione sarebbe stata abbastanza lunga e complicata. Vedo che i fatti mi stanno dando ragione”.
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